A Como non è passata inosservata in questi giorni di danni ed emergenza l’assenza in città del sindaco Alessandro Rapinese che dopo il consiglio comunale di lunedì sera non si è più visto mentre si sono visti assessori, dirigenti, agenti della polizia locale. Si tratta di un’assenza che i cittadini hanno rilevato e che è stata politicamente cavalcata da Fratelli d’Italia e Forza Italia e proprio il segretario cittadino dei forzisti, Davide Gervasoni, in una nota dà una prima spiegazione. “Lunedì sera, durante il consiglio comunale, il sindaco non ha fatto alcun accenno al viaggio in Cina che stava per intraprendere. Eppure, conoscendo le criticità meteo e le emergenze in corso, avrebbe potuto delegare qualcun altro. A lui, però, non è interessato ed è partito comunque. “Non siamo contrari ai viaggi istituzionali – aggiunge – ma in situazioni come questa la città ha bisogno di chi sia presente e operativo sul territorio, non di chi si trova dall’altra parte del mondo. Pensate cosa avrebbe detto l’attuale sindaco di un’assenza così assordante se si fosse trovato all’opposizione in consiglio comunale. Al suo rientro – chiude Gervasoni – troverà una città che si è rialzata grazie al grande impegno e alla solidarietà dei comaschi, e al lavoro instancabile di chi opera ogni giorno per il Comune. In conclusione, forse è stata una fortuna che abbia scelto la Cina: la città ha potuto lavorare senza ulteriori complicazioni”.
Sembra dunque che il primo cittadino sia all’estero, comunicazioni ufficiali in tal senso non ce ne sono.
Fratelli d’Italia sottolinea che “sono giorni difficili e che non si può ignorare il non esserci proprio quando la città aveva più bisogno di vicinanza e di una guida” scrivono gli esponenti comaschi del partito di Giorgia Meloni, Stefano Molinari e Alessandro Nardone rispettivamente presidente provinciale e coordinatore cittadino che avanzano una proposta: l’apertura di un canale whatsapp ufficiale del comune per informare in tempo reale la popolazione su strade chiuse, percorsi alternativi, criticità e numeri utili. “Se il Sindaco avesse investito le stesse energie profuse per chiudere le scuole o per combattere i cosiddetti ‘buttadentro’ nell’organizzare e gestire meglio l’emergenza, anche attraverso una comunicazione corretta e tempestiva, molti disagi – dicono ancora Molinari e Nardone – si sarebbero potuti evitare. Le allerte erano note, eppure i cittadini si sono trovati soli, senza punti di riferimento né informazioni pratiche su viabilità e sicurezza”.