Fra i primi casi in Italia è stata possibile una donazione a cuore fermo (Dcd) in ambito pediatrico in un bambino di sei anni le cui condizioni erano tali da non consentire di procedere con accertamento di morte tramite criteri neurologici. La straordinaria generosità dei genitori, che hanno autorizzato l’espianto degli organi in un momento di grandissimo dolore, ha salvato la vita ad altri bimbi in attesa di trapianto. Il Dcd, una tecnica messa a punto dal professore Gino Gerosa, direttore Cardiochirurgia dell’Azienda, è una procedura di per sé estremamente complessa che, in ambito pediatrico, richiede una competenza professionale ancora maggiore. Ciò è stato possibile grazie all’intenso lavoro del Coordinamento Trapianti dell’Azienda, diretto dal dott. Demetrio Pittarello, in collaborazione con la Terapia Intensiva Pediatrica diretta dalla dott.ssa Angela Amigoni, con la Cardiochirurgia Pediatrica diretta dal prof. Vladimiro Vida, con la Chirurgia dei Trapianti di Fegato diretta dal prof. Umberto Cillo, con la Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas diretta dalla prof.ssa Lucrezia Furian, con la Chirurgia Pediatrica diretta dal prof.ssa Patrizia Dall’Igna, con il Servizio di Fisiopatologia Cardiocircolatoria diretto dal dott. Fabio Zanella. Fondamentale il ruolo del personale infermieristico di sala operatoria del ‘Gruppo Operatorio Tropea’ e del Servizio di Fisiopatologia Cardiocircolatoria diretto dal dott. Fabio Zanella. "Un grande successo di squadra che ha consentito di aprire una nuova strada e che in futuro salverà la vita a tanti altri bambini – dice il professore Giuseppe Dal Ben, direttore dell’Azienda Ospedale Università Padova – Un plauso a tutti i professionisti dell’Azienda che hanno contribuito a raggiungere un risultato così importante. Un ringraziamento ai genitori del bambino che hanno saputo trasformare l’immenso dolore in un gesto così altruistico. Un augurio speciale ai piccoli pazienti che grazie al trapianto inizieranno una nuova vita". (ANSA).