“Ero a un evento di portata mondiale, non potevo mancare. Il sindaco di Como era come Ronaldinho ai tempi d’oro. Come ho sempre fatto, tutto ciò che lo faccio lo faccio in silenzio. Parlano i fatti. Chi doveva saperlo, lo sapeva”. Così il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, giustifica la sua assenza dalla città, negli stessi giorni in cui il capoluogo lariano veniva flagellato da un’ondata di maltempo tra le più critiche degli ultimi anni, che ha arrecato danni da 16 milioni e mezzo di euro. Correvano le voci in merito al suo viaggio in Cina, nella settimana in cui Como faceva la conta dei danni, tra violente precipitazioni, voragini nell’asfalto e numerosi smottamenti, ma i dettagli – ancora – non erano passati agli onori della cronaca. A fare chiarezza, a Etg+ Sindaco, è proprio il primo cittadino comasco.

“Quando sono partito per la Cina – precisa Rapinese – la Prefettura emanava il ritiro dell’allerta e stabiliva la riapertura delle scuole per il giorno successivo. Nessuno si aspettava un’altra bomba d’acqua”, commenta il sindaco, nonostante – vale la pena ricordarlo – le previsioni meteo non fossero delle più confortanti. “Ho fatto presente al ministro Salvini – fa sapere Rapinese – che è necessario rivalutare il sistema delle allerte, perché per il giorno dopo non erano segnalate gravi criticità e tutti gli uffici della Repubblica si sono mossi di conseguenza”. Resta il fatto che, in quei giorni difficili per la città, i comaschi aspettavano qualche spiegazione in più da parte del loro sindaco, che era invece dall’altra parte del mondo, delegando alla sua squadra la gestione dell’emergenza, che – a sua detta – avrebbe portato “risultati più che soddisfacenti”.
Non mancano poi i ringraziamenti a quelli che definisce “gli angeli del fango”, cioè il vicesindaco Nicoletta Roperto e l’assessore Michele Cappelletti, con tanto di stoccata ai “suoi oppositori”. “È stata la rivincita degli yes man”, dice.

E a proposito dell’emergenza meteo. Un’attenzione, infine, alle acque del Cosia, che nei giorni di maltempo si sono ingrossate a dismisura, bloccando strade e spaventando i cittadini. “Un territorio che si è rivelato estremamente fragile”, commenta ancora il sindaco Rapinese, e non è un caso, quindi, che per il torrente Cosia saranno necessari lavori complessi e presumibilmente delicati, che interesseranno gran parte del suo alveo.
