Udienza dedicata alle difese oggi nell’aula della Corte d’Assise di Como, nel processo a tre imputati accusati del sequestro e dell’omicidio, nel 1975, della 18enne Cristina Mazzotti, rapita e uccisa mentre tornava nella casa di famiglia a Eupilio con il fidanzato e un’amica.
Dei tre imputati, Antonio Talia, Demetrio Latella e Giuseppe Calabrò, solo Latella ha ammesso la partecipazione al sequestro di Cristina. Calabrò e Talia si sono sempre detti estranei al rapimento e all’omicidio della giovane, tesi ribadita dalle difese.
L’accusa, con il magistrato della direzione distrettuale antimafia Cecilia Vassena, ha chiesto l’ergastolo per i tre imputati al termine di una lunga requisitoria nell’udienza che si è svolta prima della pausa estiva.
Da oggi intanto, Cecilia Vassena non rappresenta più l’accusa nel processo a Como. Il magistrato ha ottenuto un nuovo incarico a Vienna e non può più essere presente in aula. A rappresentare l’accusa dunque è subentrato Pasquale Addesso, già magistrato della procura di Como e da tempo in forze alla stessa Dda di Milano.
Il processo si avvia verso la conclusione, anche se per la sentenza si dovrà attendere quasi certamente il prossimo anno. Il presidente della Corte d’Assise di Como Carlo Cecchetti infatti ha già spiegato che la mole di materiale è tale che richiederà tempo per essere esaminata. Per mercoledì prossimo, 15 ottobre è fissata una nuova udienza a Como, sempre dedicata alle difese. E’ atteso poi un rinvio, probabilmente di alcuni mesi, per le repliche e la camera di consiglio che porterà alla sentenza.