Il maltempo fa crollare le strade, franano i versanti, fango, massi e detriti distruggono case e spazzano via i sacrifici di una vita. Vale anche per imprese e artigiani del territorio, che dopo l’alluvione di due settimane fa sono costretti, ancora una volta, a fare la conta dei danni. Ci sono aziende praticamente rase al suolo, per cui non sarà facile rialzarsi.
Maltempo nel Comasco, i danni a imprese e artigiani
A descrivere la situazione, dopo i sopralluoghi nei comuni di Cabiate e Meda, flagellati dal maltempo, è Pasquale Diodato, presidente di Cna Lombardia Nord-Ovest. “Ho incontrato i due sindaci. Ho visitato alcune situazioni catastrofiche. Fondamentale l’aiuto delle banche territoriali e la vicinanza che la nostra associazione garantisce”, spiega. Tra le richieste avanzate alle due amministrazioni comunali, ricorda ancora il presidente Diodato, “la sospensione della Tari, almeno per le aziende più colpite”. Una situazione che il presidente di Cna Lombardia Nord-Ovest non esita a definire “devastante”. Con mani e piedi nel fango, imprenditori e dipendenti – anche questa volta – si sono rimboccati le maniche e provano a ricominciare, nonostante per molti – purtroppo – non sarà facile. Le persone però, come sottolineato da Diodato, “non sono abbattute”, nonostante le conseguenze siano preoccupanti. “Sicuramente decine di milioni di euro di danni“, spiega il presidente di Cna Lombardia Nord-Ovest. Per alcune realtà, aggiunge, “potrebbe essere fatale”.

Una situazione analoga registrata anche nel resto della Regione, con 30 eventi meteo estremi nei primi sette mesi del 2025. Un quadro che, di anno in anno, si aggrava e mette in discussione la tenuta del sistema economico e territoriale lombardo. “Servono risorse vere e una strategia permanente. Non limitiamoci a rincorrere l’emergenza”, ha commentato il presidente di Cna Lombardia, Giovanni Bozzini, che evidenzia “ingenti conseguenze al patrimonio pubblico e privato, alle infrastrutture e alle attività economiche”. Danni materiali, quelli che il maltempo ha causato ad aziende e artigiani, ma non solo.
C’è sconforto tra artigiani e imprenditori e la rabbia non manca. C’è un profondo senso di delusione e frustrazione, un senso di impotenza di fronte a una natura che sta cambiando e che, a ogni pioggia, arreca danni. Ma almeno la speranza, quella sì, non svanisce. E l’auspicio è di farcela, anche questa volta. Feriti, ma non abbattuti.