Femminicidio Gallura, i Ris nello yacht della famiglia Ragnedda

(ANSA) – ARZACHENA, 09 OTT – Inizieranno questo pomeriggio a partire dalle 14 gli accertamenti tecnici irripetibili da parte degli specialisti del Ris di Cagliari sullo yacht "Nikitai" di proprietà di Emanuele Ragnedda e della sua famiglia. L’imbarcazione, ormeggiata nel porticciolo di Cannigione, è stata posta sotto sequestro della Procura di Tempio Pausania all’indomani dell’arresto dell’imprenditore 41enne di Arzachena, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo. Dopo gli ulteriori rilievi portati avanti dal Ris nel pomeriggio di ieri all’interno della tenuta vitivinicola Concaentosa di Ragnedda, tra Palau e Arzachena, che hanno portato alla scoperta di nuove tracce di sangue all’esterno del casolare dove la notte tra l’11 e il 12 settembre si è consumato il delitto, l’attenzione degli specialisti e degli investigatori si concentra ora sull’imbarcazione in uso a Ragnedda. Qui l’uomo era abituato anche a soggiornare per diversi giorni. Ed è proprio in dotazione a questo yacht il tender con il quale il 41enne la mattina del 24 settembre scorso, quando i Carabinieri sono andati a cercarlo, ha tentato la fuga in mare dal porticciolo di Cannigione verso l’abitazione dei genitori a Baja Sardinia, finendo rovinosamente su alcuni scogli. Poche ore dopo è arrivata la sua confessione nella caserma dei carabinieri di Palau e il successivo ritrovamento del corpo della donna, nascosto vicino ad un albero all’interno della vasta tenuta di Ragnedda. Gli investitori, guidati dalla pm Noemi Mancini che ieri ha preso parte ai rilievi dei Ris a Concaentosa, vogliono chiarire l’eventuale coinvolgimento di altre persone nell’occultamento del cadavere o alla pulizia del casolare in cui Ragnedda ha esploso tre colpi di pistola al volto a Cinzia Pinna. Inoltre si è ancora alla ricerca degli effetti personali della vittima, indumenti e cellulare, che non sono stati ritrovati. (ANSA).