Grandi personeggi legati al mondo del pedale ospiti al Ghisallo, al Museo del Ciclismo, per la consegna dei riconoscimenti della 27edizione del Premio Internazionale Vincenzo Torriani “Per chi ama il ciclismo e lo fa vivere”.
Alla vigilia del Giro di Lombardia il riconoscimento, istituito nel 1998 per volontà dell’allora direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò, dei figli Gianni, Marco e Milly Torriani e grazie all’iniziativa di Aldo De Martino, continua a rappresentare un momento di incontro e di memoria tra protagonisti e custodi della grande storia del ciclismo.
Carola Gentilini, direttore del Museo del Ghisallo ha detto: “E’ stata una vigilia del Giro di Lombardia molto intensa e partecipata, che ci dà grande soddisfazione ed entusiasmo per la conclusione della stagione museale 2025. Il pensiero è già rivolto al prossimo anno, che sarà speciale, perché festeggeremo i primi 20 anni del nostro museo”.
I premiati 2025
Nicole Cooke, campionessa olimpica e mondiale nel 2008, è stata insignita del Premio Internazionale Vincenzo Torriani per la sua straordinaria carriera e per l’impegno civile e sportivo nella promozione di un ciclismo etico e inclusivo.
Alessandro Ballan, vincitore del Giro delle Fiandre 2007 e campione del mondo a Varese 2008, è stato premiato per la sua tenacia e per il valore esemplare della sua carriera, simbolo di un ciclismo generoso e appassionato.
Fausto Pinarello, erede di una dinastia che ha contribuito a scrivere la storia tecnica e imprenditoriale del ciclismo, ha ricevuto il premio per la capacità di innovare e portare nel mondo il valore del design e della tecnologia italiana applicata alle due ruote.
Il Premio “Cuore d’Argento” dell’Associazione Aldo e Emilio De Martino è stato assegnato al dottor Enrico Fagnani, medico audiologo del Policlinico di Milano e storico collaboratore di Gazzetta dello Sport, Rai e Federazione Ciclistica Italiana: una vita dedicata alla scienza e al racconto del ciclismo.
Infine, il Premio “Spirito Olimpico”, promosso dal Coni Comitato Regionale Lombardia, è andato a Carlo Beretta, fondatore di Swatt Club, per aver saputo coniugare scienza, passione e cultura sportiva in un modello innovativo di preparazione e formazione ciclistica.
