“Il Canton Ticino versa all’Italia oltre 120 milioni di franchi, un record assoluto. Quando sarà riconosciuta l’Indennità di confine al personale sanitario dei nostri territori?”. La Uil Fpl torna a chiedere con forza l’attivazione del bonus agli operatori sanitari della zona di frontiera, intervento che dovrebbe frenare la corsa in Svizzera.
“Negli ospedali lombardi di confine si assiste a una desertificazione del personale sanitario, mentre in Italia arrivano assunzioni da ogni parte del mondo – attacca la Uil – Infermieri, medici, operatori socio sanitari, tecnici sanitari fuggono, verso la Svizzera attratti da stipendi migliori e maggior rispetto per la professione. Occorre riconoscere il nostro territorio come disagiato e adottare misure strutturali”.
La Uil propone di dedicare all’indennità di confine una quota dei 120 milioni di euro versati dalla Svizzera per i ristorni delle tasse pagate dai frontalieri oltreconfine. Tra le richieste anche l’istituzione di una Zes, una Zona Economica Speciale per i territori di confine e l’introduzione di una Tax Pax, con taglio della pressione fiscale per il personale sanitario.
“Meglio un sanitario in più che una rotonda in fiore. La sanità pubblica sta andando verso l’eutanasia per carenza di personale – conclude la Uil – Quando i reparti chiuderanno, sarà troppo tardi per dire che avevamo ragione”.






