Giorgia Meloni – piaccia o meno – ha dato vita a uno dei governi più stabili e longevi della storia italiana. E’ partita dal nulla, o quasi, per arrivare a vette record di consenso e gradimento. Tanti meriti suoi, ma anche qualche evidente demerito degli avversari.
Francesco Rutelli ha dichiarato: “Giorgia Meloni non ha una opposizione che organizza e progetta, con i piedi per terra”.
Il Riformista ha aggiunto: “A fare la fortuna di Giorgia ci si mette anche un’opposizione debole, nervosa, priva di visione, nella quale prevale una sinistra che urla invece di proporre, e cade nelle sue continue, furbesche provocazioni, invece di incalzarla con proposte serie e credibili”. Un’opposizione che troppo spesso, invece di proporre alternative concrete, si trova a inseguire le piazze organizzate da altri – Landini, ad esempio.
Vedo qualcosa di simile a Como. Consentitemi un paragone un po’ azzardato. Non è solo Giorgia Meloni a confrontarsi con un’opposizione disorganizzata. Anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha la stessa fortuna. Fortuna per lui, ovviamente,
Il turbodecisionismo dell’uomo solo al comando, che piace alla pancia dell’elettorato ma spesso si traduce in isolamento, viene amplificato da un’opposizione a volte donchisciottesca.
Mi spiego: il centrosinistra, che sentiva la vittoria in tasca nel 2022, ha impiegato troppo tempo a riprendersi dal ceffone elettorale. Forse ancora frastornati, i dem stanno inseguendo le piazze civiche anti-Rapinese su scuole e luna park, ma per incidere devono proporre una vera alternativa, oltre a figure di leadership che al momento non si vedono.
Il centrodestra non ha fatto di meglio. Anzi. Rapinese è apartitico, ma non apolitico. Le sue idee non sono di sinistra. E nel 2022 ha vinto anche con i voti della destra, al ballottaggio. All’inizio, a destra, pensavano di poter condividere qualcosa con Rapinese, ma si sono accorti presto che il sindaco li (mal) trattava esattamente come il centrosinistra. Quindi hanno cominciato a fare opposizione tardi e, all’inizio, con i guanti di velluto.
E anche per loro vale la stessa considerazione: il 2027 è vicino. Senza una proposta e una leadership alternativa, il governo Rapinese, così come quello Meloni, avrà vita lunga e facile.






