Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Numeri allarmanti, una flessione lieve – troppo lieve – degli omicidi nel 2025 rispetto al 2024, ma i dati parlano chiaro e l’allarme resta altissimo. Nessuna inversione di tendenza, purtroppo. Sono ancora tante, troppe, le donne uccise da mariti, compagni, conviventi o ex. Troppe, ancora, le donne minacciate e umiliate da chi, invece, dovrebbe soltanto amarle. Impossibile, quindi, tirare un sospiro di sollievo. Lo ha sottolineato anche il ministro per le Disabilità, la comasca Alessandra Locatelli.
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, le parole del ministro Locatelli
“Penso al lavoro che abbiamo ancora da fare per tutelare e supportare le donne, anche attraverso il supporto alle reti antiviolenza e alle tante volontarie che ogni giorno rispondono al telefono e non solo. Sono tante le aree su cui è necessario agire”, sottolinea il ministro per la Disabilità.
Un pensiero, da parte del ministro Locatelli, rivotlo proprio alle donne con disabilità, che “spesso hanno ancora più difficoltà a esporisi, a essere credute, capite e aiutate. Agiremo con una linea di azione nel prossimo Piano Nazionale sulla disabilità, che presenteremo il 3 dicembre e in cui ci sarà una linea specifica dedicata al contrasto alla violenza sulle donne, in particolare con disabilità“.
ùTante le donne che vivono nella paura, in condizioni di ricatto e vessazione. Tante le donne vittima di violenze sul nostro territorio, non solo fisiche ma anche verbali, psicologiche o economiche. Un’attenzione particolare, dal ministro comasco, alle donne con disabilità, che – dichiara Locatelli – “sono ancora più esposte al rischio di violenza e minacce e che sono vittime di maltrattamenti e abusi più a lungo e, talvolta, proprio da chi dovrebbe proteggerle o assisterle”. Per loro, diventa ancora più difficile chiedere aiuto e denunciare. Fondamentale quindi, “ascoltare e capire le donne, in particolare con disabilità”, talvolta complesse e per questo doppiamente penalizzate.
In quest’ottica si rivela essenziale, quindi, il nuovo Piano di Azione Nazionale sulla disabilità, perché – sottolinea ancora il ministro comasco – “la violenza non è mai un fatto privato: riguarda tutti noi. Ogni donna deve sapere che la sua vita vale”.






