Agli automobilisti comaschi suonerà certamente come una beffa: appena chiuso l’ultimo cantiere sull’A9 – causa di disagi e tempi di percorrenza dilatati soprattutto per i lavoratori frontalieri che si muovono tra Italia e Svizzera – ora in una delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti, appena approvata, arriva la svolta. Dal 2026 chi resta intrappolato in colonna o subirà le conseguenze – in termini di rallentamenti – dei cantieri (ma anche in caso di blocchi del traffico per altri motivi come incidenti o fenomeni meteo), potrà ottenere un rimborso che in alcuni casi potrebbe essere automatico. Le parole del presidente dell’Autorità, Nicola Zaccheo, sono chiare: “Il pedaggio deve essere equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. E’ un atto di tutela verso i viaggiatori”.
Come funzioneranno i rimborsi? Da quanto spiegato: più il percorso è lungo, più ampio deve essere il ritardo accumulato perché maturi il rimborso. Sotto i 30 chilometri il rimborso è sempre dovuto indipendentemente dal ritardo, tra 30 e 50 avverrà al superamento dei 10 minuti, oltre i 50 chilometri verrà riconosciuto con almeno 15 minuti di ritardo. Se i disagi sono legati non ai lavori ma ad un blocco del traffico i criteri cambiano.
Ma attenzione ci sono delle eccezioni, non è sempre dovuto il risarcimento. Parlando di cantieri bisogna fare dei distinguo. Non si potrà ricevere nulla se gli operai sono in azione per incidenti o altre emergenze così come a fronte di eventi meteo o idrogeologici straordinari e imprevedibili e attività di soccorso o ripristino. In un primo periodo saranno esclusi dal meccanismo di rimborso anche i cantieri mobili.
Un’unica app nazionale (che raggrupperà tutti i concessionari) consentirà di essere informati sul traffico e di gestire le informazioni in merito a cantieri e indennizzi. Saranno inoltre a disposizione numeri verdi e portali dedicati. Altra domanda Chi erogherà i rimborsi e come? La spesa potrà essere recuperata tramite pedaggio per i blocchi dovuti a cause esterne, in presenza di forza maggiore dimostrata dal concessionario della rete autostradale, mentre per i cantieri la questione cambia tra concessioni nuove (per cui è previsto che non si può recuperare tramite il pedaggio) e quelle in corso in cui invece definita una fase transitoria. Le associazioni di consumatori pur riconoscendo un passo in avanti fatto, restano scettiche in particolare sui meccanismi e sulle condizioni di esclusione dagli indennizzi.
Non resta che attendere la messa a terra della delibera, intanto agli automobilisti comaschi rimasti a lungo imbottigliati tra i lavori della A9 rimane l’amaro in bocca per i disagi subiti e il tempo perso che nessuno rimborserà.





