E’ prevista domani l’autopsia sul corpo di Giovanni Volpe, il pensionato di 78 anni ucciso a coltellate nella sua abitazione di Cantù venerdì scorso. In carcere al Bassone, accusato dell’omicidio, c’è il nipote dell’anziano, Luca Volpe, 26 anni. Interrogato ieri dal giudice, il ragazzo avrebbe ammesso di aver aggredito il nonno dopo l’ennesimo rimprovero perché il giovane faceva uso di droga.
Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Simona De Salvo, ha dato l’incarico per l’autopsia. L’esame dovrebbe chiarire la dinamica dell’aggressione mortale e l’ora del delitto, che sarebbe avvenuto attorno alle 16.30 nell’abitazione in cui il nonno viveva con il nipote. Luca avrebbe colpito Giovanni almeno tre volte con un coltello da cucina. Per la violenza dei colpi, l’oggetto diventato arma letale si sarebbe addirittura spezzato.
Il corpo del pensionato è stato scoperto solo attorno alle 21.30 dal figlio dell’uomo, che era andato a far visita al padre. Le indagini si sono concentrate subito sul nipote 26enne, che si era allontanato nel pomeriggio con la macchina del nonno. Già in passato il ragazzo era stato denunciato per maltrattamenti a Giovanni, ma lo stesso pensionato aveva fatto in modo di far cadere le accuse giustificando di fatto il nipote.
Luca Volpe era stato già condannato invece due volte per rapina e una per evasione. Nel dicembre del 2016 era stato invece condannato in primo grado per violenza sessuale su una ragazza albanese residente nel Canturino. Al ragazzo era stata inflitta una pena di 5 anni e 4 mesi, ma la sentenza era solo il primo grado di giudizio e, in attesa dei successivi e di una sentenza definitiva, il ragazzo era stato rimesso in libertà.