Secondo Philippe Daverio, storico dell’arte, docente e scrittore, la scelta di Mantova come capitale italiana della cultura per il 2016 (ieri la proclamazione a Roma) va ricercata più nella storia che nei progetti proposti per il futuro. Città fellona, ovvero città traditrice dopo le gesta considerate spregiudicate del Duca Ferdinando Carlo (tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700) definito appunto il ‘fellone’ per essersi alleato con i francesi.
Erano 10 le finaliste tra queste anche Como (candidata assieme a Cernobbio e Brunate) che aveva presentato il dossier dal titolo “Estro Armonico: le stagioni del lago” con una serie di interventi concreti per rilanciare la cultura del territorio.
L’ha spuntata la città dei Gonzaga. Se il passato (come chiarito da Daverio) ha tolto, il presente dunque restituisce.
Ma a Como, per il 2017, dice: “Provateci”.