L’inchiesta su paratie e appalti pubblici che ha portato all’arresto dei dirigenti comunali Antonio Ferro (ai domiciliari) e Pietro Gilardoni (in carcere), non aveva spento l’ultima speranza di rivedere, presto o tardi, le ruspe al lavoro per concludere l’eterna opera incompiuta di Como.
Quella flebile speranza aveva una scadenza: 16 giugno. Giorno di convocazione di un vertice tra Autorità Nazionale Anticorruzione e ItaliaSicura, la struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si sta occupando della vicenda.
Ebbene, anche quella speranza è saltata. Raffaele Cantone, presidente dell’Anticorruzione, ha annullato l’incontro alla luce degli arresti di settimana scorsa.
Cantone giudica <inopportuno e poco proficuo lo svolgimento della riunione>.
E valuta l’opportunità di intervenire in modo molto deciso su Sacaim, l’azienda che si è aggiudicata i lavori. <È necessario – scrive Cantone – verificare se sussistono le condizioni per procedere con l’attivazione delle misure di cui all’articolo 32 del decreto legge 90/2014>. Semplificando all’estremo, in alcuni casi di particolare gravità, il decreto legge da’ l’opportunità ad Anac di proporre al prefetto due interventi sull’azienda che sta eseguendo i lavori. Il primo è di ordinare la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione del soggetto coinvolto e, nel caso in cui l’impresa non si adegui, di provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto d’appalto o della concessione, oppure di provvedere direttamente alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice, sempre limitatamente all’esecuzione del contratto di appalto o della concessione.
Tornando alla lettera di Cantone, il presidente dell’Anticorruzione chiude scrivendo che, una volta chiarito l’interlocutore per la gestione dell’opera, si valuterà l’opportunità di partecipare ad altre riunioni.
Stringato il commento del sindaco di Como. <Sono in corso contatti con le parti per capire i prossimi passi>, ha detto Mario Lucini.