Cantiere delle paratie senza pace e, per il momento, senza soluzione. Nessuna fumata bianca dal vertice tecnico di questa mattina a Milano, alla presenza della struttura di missione governativa Italia Sicura e dei rappresentanti di Regione Lombardia, del Comune di Como e dell’Autorità di Bacino. La svolta che si attendeva non è arrivata. Resta da sciogliere il nodo delle chiusura del contratto con l’azienda che si è aggiudicata i lavori. Un nodo che, ad oggi, resta intricato. “E’ un tema complesso dal punto di vista giuridico, contabile e amministrativo – spiega il direttore di Italia Sicura Mauro Grassi – ma senza chiudere il contratto non si può ripartire. Dovremo impegnarci per trovare una soluzione, fermo restando che l’opera è necessaria e che l’indirizzo generale progettuale era ed è corretto”. Le ipotesi valutate in queste settimane di approfondimenti sono diverse, ma Grassi esclude il commissariamento dell’azienda. “Potrebbe funzionare se ci fossero semplicemente dei lavori da finire – dice – ma in questo caso c’è un contratto da chiudere per ricominciare con un progetto gestito diversamente”. Questa è la soluzione da trovare, dunque, è finché non ci sarà non verranno fissati altri incontri. Al tempo stesso, ancora non è chiaro a chi spetterà farsi carico dell’opera quando si ripartirà.
Nulla di fatto, dunque, oggi. E intanto la Regione va all’attacco del Comune di Como definito “un partner non affidabile” dall’assessore al Territorio Viviana Beccalossi. “Restiamo disponibili a subentrare e a collaborare con Italia Sicura e Anac, perché non è una questione politica – dice l’assessore – ma il Comune di Como deve chiarire la sua posizione con Sacaim, risolvere il contenzioso e farsi da parte, consegnando a noi il progetto da seguire”. Beccalossi non nasconde la delusione per l’esito dell’incontro odierno e per lo stallo che si è creato in Comune a Como sulla nomina del Rup, Responsabile Unico del Procedimento. Su questo tema, a Palazzo Cernezzi, continuano le valutazioni dopo la nomina effettuata e che, però, sarebbe stata rifiutata in un primo momento dal tecnico individuato, Andrea Zuccalà. “Il Comune si era impegnato a nominare per oggi il Rup e aveva chiesto alla Regione di indicare un direttore dei lavori – aggiunge Beccalossi – noi eravamo pronti a fornire un nome, ma il Comune di Como non ha mantenuto la parola data”. Dello stesso parere il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Dotti che attacca Palazzo Cernezzi parlando di Comune “in stato confusionale”.