Preoccupante riduzione dell’attività delle sale operatorie nell’ultimo anno a causa della, ben nota, carenza degli infermieri. La denuncia arriva dalla Cisl Medici dei Laghi. Un calo che – spiega il sindacato – allunga le liste d’attesa, causando in molti casi lo spostamento dei cittadini verso altre strutture sanitarie.
Da qualche tempo l’azienda si è affidata al personale delle cooperative per colmare i posti vacanti, ma anche questa strategia per ora non sembra funzionare. La mancanza degli infermieri diventa ancor più evidente – è stato spiegato oggi – nel momento in cui per gestire un’emergenza bisogna rinviare gli interventi programmati creando disagi ai pazienti che si vedono spostare l’operazione.
Della carenza di personale infermieristico, ma anche di altre problematiche legate alla riforma sanitaria, la Cisl dei Laghi ha dibattuto a lungo con i politici locali. Tra le priorità è emersa la Cittadella Sanitaria, la proposta ribadita oggi è quella di creare un punto di primo intervento (con radiologia, laboratorio di analisi e altri ambulatori dedicati) aperto 7 giorni su 7 per anziani e malati cronici. Struttura che permetterebbe di decongestionare i pronto soccorso. Altro tema al centro delle riflessioni odierne è che la nuova geografia sanitaria del Lario porti Como ai margini di altre città quali Milano e soprattutto Varese. <La collocazione dell’Ats dell’Insubria sappiamo dove è – spiega Gerardo Larghi, Segretario della Cisl dei Laghi – i manager della sanità comasca sono di Varese. Non è questione di campanilismo ma non vogliamo che il territorio diventi poco attrattivo con conseguenti danni per i pazienti e per i dipendenti>