L’indagine sull’omicidio avvenuto nella casa di riposo del Don Guanella nel settembre scorso continua. E’ stata depositata nelle scorse ore la perizia del consulente incaricato dalla Procura di Como di analizzare le possibili tracce di Dna sul materiale sequestrato nella stanza della vittima.
L’esperto avrebbe individuato la presenza di tracce di Dna della donna arrestata con l’accusa di omicidio sui guanti trovati disseminati nella stanza della vittima ma non su quelli utilizzati per soffocare Dolores De Bernardi, 91 anni, ospite da tempo della struttura e in gravi condizioni di salute.
Per il delitto, è agli arresti domiciliari Antonietta Pellegrini, moglie di un ospite della casa di riposo. La donna accusata dell’omicidio era stata ripresa dalle telecamere mentre, nei giorni successivi al delitto, disseminava guanti in lattice identici a quelli utilizzati per uccidere la vittima in punti riconducibili alla compagna di stanza della donna uccisa. Un atteggiamento letto come segnale per depistare le indagini. In effetti, su questi guanti e in altri punti della stanza sarebbero state trovate tracce della donna arrestata. Non così però sull’arma del delitto, dove non ci sarebbero tracce utili alle indagini.