La zanzara portatrice del virus della febbre del Nilo spaventa dopo l’impennata dei casi, anche in Lombardia. Ma sul nord Italia e sulla regione c’è un altro insetto, meno noto, che incombe. E’ la vespa velutina, o calabrone asiatico, che ormai da mesi sta proliferando nella Penisola.
La vespa velutina è ormai vicina anche al territorio lariano. Arrivata in Italia nel 2012, si è diffusa in Liguria, Veneto e Piemonte e da poco è arrivata nel Sud della Lombardia. «E’ certa e inevitabile la sua comparsa anche nel Comasco», spiega l’entomologo Mario Colombo, docente alla facoltà di Agraria della Statale di Milano, che in queste ore è impegnato in un’operazione di monitoraggio della diffusione di questo insetto.
Già alcuni casi di presunte punture di vespa velutina sono stati segnalati in città ma dal sistema di monitoraggio ufficiale, attivo in diverse zone di confine e regioni del nord, ancora non ci sono conferme ufficiali sulla sua attuale presenza in questi giorni in riva al lago di Como. «Si tratta di una vespa molto aggressiva – dice Colombo – Rappresenta una seria minaccia per tutto il settore dell’apicoltura perché si nutre in gran parte di api. E’ inoltre è molto aggressiva verso tutti gli animali a sangue caldo, uomo compreso. Da qui la necessità, pur senza creare alcun allarmismo, di prestare attenzione».
Vista la sua pericolosità anche per l’ecosistema è «necesario individuare e distruggere i nidi. Questo per limitarne la diffusione e preservare anche un comparto importante come quello dell’apicoltura», conclude Colombo.
Un’allerta che arriva in un periodo in cui c’è massima attenzione sul fronte del virus West Nile, trasmesso da una zanzara che ormai si è diffusa in modo molto ampio in molte zone d’Italia e ora anche in Lombardia.