Sono passati più di trent’anni dall’omicidio, avvenuto nell’ottobre del 1988 a Gela, in Sicilia, di Giuseppe Failla, crivellato di colpi mentre era al bancone di un bar. All’alba di oggi, i carabinieri hanno arrestato i due presunti responsabili, fermati uno a Lipomo e uno a Torino.
L’operazione è stata condotta dalla sezione di Caltanissetta del Ros, il reparto operativo dei carabinieri e coordinata dalla sezione della città siciliana della direzione distrettuale antimafia. La svolta è avvenuta grazie ad alcuni collaboratori di giustizia. L’omicidio di Failla, secondo quanto spiegato oggi dagli inquirenti, era avvenuto nell’ambito di una faida tra una storica famiglia di mafia di San Cataldo e un gruppo di fuoriusciti. In quel periodo, in quella zona gli omicidi furono addirittura un’ottantina. Failla, uno dei fuoriusciti, sarebbe stato ucciso da esponenti legati a Cosa Nostra.
A Lipomo è stato arrestato Angelo Bruno Greco, 52 anni, da alcuni anni residente nel Comasco, dove si era trasferito dalla Sicilia con la moglie, raggiunto poi anche dal figlio. Greco è stato rinchiuso in carcere al Bassone. Il secondo destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare è Cataldo Terminio, fermato a Torino, dove viveva da alcuni parenti dal 2018, dopo un lungo periodo in carcere.
Soddisfazione per la svolta è stata espressa dagli investigatori siciliani.