La prossima settimana sarà sciolto il nodo sul cantiere di Tavernola. Almeno questa è la speranza perché il nuovo cronoprogramma per il cantiere delle paratie, dopo l’ennesimo slittamento, potrebbe essere ancora una volta modificato se non si riesce prima a dirimere la questione che riguarda l’area di Tavernola, prevista come centro deposito da utilizzare durante i lavori e oggi occupata da un’azienda.
La zona è di proprietà di Regionale Lombardia e gestita dal Comune di Como che ha chiesto al privato di liberare l’area per poterla appunto utilizzare come zona di deposito e stoccaggio dei materiali necessari alla realizzazione delle paratie. La risposta arrivata a Palazzo Cernezzi è stata però negativa.
Nella relazione di Infrastrutture Lombarde, che gestisce la progettazione e i lavori, si legge: “Il privato ha risposto in data 7 maggio chiedendo al Comune di Como l’annullamento del provvedimento di sgombero dell’area”. La partita è dunque aperta e se non dovesse risolversi in breve tempo, il rischio è di un ulteriore slittamento del cantiere. “L’area di Tavernola è l’ultimo nodo da sciogliere – ha assicurato pochi giorni fa l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori – Stiamo verificando se potrà essere usata in entrambe le fasi dei lavori. Tuttavia, confido che risolveremo anche quest’ultimo tema”. La strada tracciata dall’assessore per sciogliere il nodo di Tavernola, è quella di una possibile convivenza tra i privati e l’area di stoccaggio. Intanto il cantiere delle paratie dovrebbe ripartire nel 2020. I lavori dovrebbero durare 21 mesi, quindi la conclusione non è prevista prima della fine del 2022, salvo ulteriori imprevisti.