Aperture dei negozi, i ticinesi si sono espressi e hanno detto sì alla modifica della legge. Ieri si è svolto il referendum. A favore della modifica il 56,8%, contrario il 43,2%.
Lo scorso anno, il Gran Consiglio ha approvato una serie di modifiche della legge sull’apertura dei negozi volte a concedere una maggiore flessibilità al settore. Contro queste modifiche i sindacati UNIA e OCST hanno promosso un referendum, raccogliendo oltre 7mila firme.
Tre i principali cambiamenti che riguardano il settore del commercio: più aperture domenicali (da tre a quattro l’anno) e l’estensione dell’orario, dalle 18 alle 19, nei festivi settimanali e le domeniche prima di Natale. Inoltre, cresce il numero dei negozi che avranno diritto alle deroghe concesse per le località turistiche attraverso un aumento della superficie: dall’attuale limite di 200 metri quadrati si passa a 400.
Un’ora in più in una manciata di giorni. I negozi infatti avranno la possibilità di aumentare l’orario di apertura di un’ora fino alle 19 solo nei festivi non parificati alle domeniche. Si tratta di pochissimi giorni all’anno: San Giuseppe (19 marzo), Ss. Pietro e Paolo (29 giugno), Corpus Domini, Lunedì di Pentecoste e l’Immacolata (8 dicembre).
Per i favorevoli, la modifica della legge permette di contrastare la concorrenza italiana e in questo modo aiutare il piccolo commercio, concedendo loro margini di apertura nelle zone turistiche. Netta la posizione dei contrari per i quali la decisione del Parlamento è stata presa senza valutare gli effetti sul personale impiegato.