Da un lato, il centrosinistra è impegnato ad allargare il più possibile i confini delle proprie alleanze politiche. Dall’altro, il centrodestra è alle prese con un nodo spinoso e tuttora irrisolto di nome Francesco Scopelliti. L’ex assessore alla Sicurezza della giunta Bruni oggi è esponente di Azione Nazionale, il nuovo soggetto sovranista e di destra che ha i rappresentanti più noti nel fratello ed ex governatore della Calabria Giuseppe e in altri nomi noti della destra italiana, tra cui Francesco Storace e Gianni Alemanno.
Finora, Scopelliti è di fatto il grande escluso dalla coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Como di Mario Landriscina. E, stando ai rumors, sarebbe proprio il gelo tra il fondatore del 118 e il consigliere comunale di opposizione ad aver finora impedito una qualsiasi alleanza. Stato di fatto che ora potrebbe avere un effetto a sorpresa: per esempio la presentazione comunque di una lista civica da parte di Scopelliti.
Non solo: Scopelliti potrebbe anche decidere di candidarsi a sindaco, soprattutto nel caso in cui da parte di Landriscina proseguisse la sorta di veto più o meno silenzioso nei suoi confronti. Difficile quantificare un possibile peso elettorale dell’eventuale mossa di Scopelliti, ma una sua candidatura potrebbe rivelarsi comunque una spina nel fianco della colazione di centrodestra. E soprattutto, segnare una frattura del campo politico, nel momento in cui, al contrario, e fatta eccezione per i due movimenti di sinistra guidati da Celeste Grossi e Bruno Magatti, negli ultimi giorni il Pd ha stretto alleanze con gli ex Ncd, con I Verdi e con il Partito Socialista puntando a non perdere nemmeno un singolo zero-virgola nella corsa a Palazzo Cernezzi.