Adolescenti e ragazzini sempre più giovani, poco più che bambini. Adescati negli ambienti percepiti come più sicuri: la chat della scuola, il gruppo con i compagni, le piattaforme di gaming. Nella Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, la questura di Como rilancia il rapporto pubblicato dalla polizia postale. Rilancia inoltre l’appello alla massima attenzione “per la tutela dei minori da ogni forma di rischio cibernetico”.
I dati
Nei primi tre mesi dell’anno, sono già 56 in Italia i casi accertati di minori adescati online. “L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita”, avverte la polizia postale. “Sono le vittime più fragili e fiduciose verso gli altri, anche quando sconosciuti, e sono quelli che hanno il rapporto più spontaneo e naturale con le nuove tecnologie”.
Nel 2022, quasi 1.500 persone sono state denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuali su minori. In aumento anche gli arresti, 149 lo scorso anno e 12 nei primi tre mesi del 2023. “Sono spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni. In maniera sistematica, sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità”, è l’analisi della polizia. Sul fronte delle denunce, cresce anche il numero di minori che vengono indagati per pedopornografia.
L’appello
“I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi. Hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto”, è l’appello ribadito dalla questura. “La rete è oggi il luogo del progresso e dello sviluppo delle società”, ripetono ancora gli agenti. “Ma è diventata anche strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza. La protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile. Può diventare realtà se si rompe il silenzio, se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online, sempre”.