Il secondo lotto della tangenziale di Como deve essere realizzato e inserito nel sistema di Pedemontana (indicazione che diventerà formale entro l’estate) ma soprattutto prima di progettare percorsi alternativi per l’opera, la Provincia di Como – d’accordo con la Regione – effettuerà nuovi controlli per capire se, a 8 anni dal progetto definitivo sul primo tracciato, siano cambiate le condizioni che avevano portato a un’esplosione dei costi e sia quindi possibile ripartire da quel percorso e da quel progetto.
Nuovo incontro in Regione, oggi, sul completamento della tangenziale di Como, opera inaugurata a maggio 2015, da mesi al centro delle polemiche per il suo sottoutilizzo e ancora incompleta, visto che la strada si ferma all’altezza dell’Acquanegra. Al tavolo, a Milano, hanno preso parte i rappresentanti della Regione, della Provincia di Como, di Pedemontana, Cal (Concessioni autostradali lombarde) e i sindaci interessati dal tracciato del secondo lotto.
Proprio i rappresentanti del territorio si sono espressi in modo unanime sulla strada da seguire. Una strada che riporta al tracciato originario finora scartato per le difficoltà tecniche legate al passaggio sotto il Lago di Montorfano e per i costi esorbitanti, circa 800 milioni di euro. Una spesa giudicata insostenibile, che aveva portato all’accantonamento del progetto e dell’opera e alla presentazione di tracciati alternativi. Eppure, secondo il territorio comasco, non è ancora detta l’ultima parola. Rispetto a 8 anni fa, infatti, le condizioni delle falde acquifere potrebbero essere cambiate e, se così fosse, sparirebbero molti dei problemi che avevano portato all’esplosione dei costi. Ecco perché la Provincia di Como, come deciso oggi, sarà formalmente delegata ad effettuare una serie di verifiche del terreno, rifacendo i carotaggi, per analizzare la situazione ad oggi.
La possibilità è che la situazione della falda sia variata e che per realizzare quello stesso tracciato già progettato e poi accantonato possano servire molti meno soldi, con un risparmio che potrebbe addirittura arriva al 40% e renderebbe più che fattibile, almeno sulla carta, la realizzazione dell’atteso secondo lotto della tangenziale di Como.
Passano sotto il lago di Montorfano ? non è meglio arrestarli sono pazzi non si riesce a fare un parcheggio sotterraneo passano sotto un lago forse vulcanico.