Quest’anno il  Parco Spina Verde ha già provveduto alla cattura di 25 esemplari nell’ambito del piano triennale di gestione dei cinghiali. 
Il  problema della proliferazione non sembrerebbe dato tanto dalla  popolazione all’interno del perimetro del parco, che viene monitorata, ma  dai cinghiali che vi accedono liberamente da fuori. 
Dal 2016 al 2018  il parco si è dotato di cinque gabbie trappola per cinghiali e solo nel 2018  sono state allestite 18 postazioni di sparo. Sempre lo scorso anno si è  anche provveduto all’allestimento di due recinti di cattura semimobili.  Nel triennio sono stati prelevati quasi 300 capi. Ma considerato che la  situazione «rimane critica dal punto di vista della conservazione degli  habitat e dal punto di vista dei danni alle colture e alle strutture  umane» come si legge nel piano di gestione 2019-2021 si proseguirà con  un piano di  prelievi programmati: nel solo 2019, si prevede di  abbattere  60 adulti e 99 giovani cinghiali. La carcassa viene poi ceduta «a fronte di un corrispettivo monetario – si legge sul sito del  Parco Spina Verde – oggetto di specifica contrattazione, ad idonea  struttura commerciale che effettua le necessarie analisi veterinarie».
 
 





