Non un semplice motore di ricerca: ChatGPT è il chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da Open AI che ormai è sulla bocca di tutti. Tutti ne avranno sentito parlare e in molti, almeno una volta, avranno provato a metterci mano. È un pozzo infinito di conoscenza, potenzialmente più intelligente dell’essere umano, ma naturalmente privo di emozioni e senso critico. Può essere usato per studio, per lavoro e anche per generare contenuti.
Come usare l’intelligenza artificiale
È capace di creare immagini, comporre codici, scrivere articoli, redigere piani editoriali e molto altro ancora. Bastano poche indicazioni e il gioco è fatto. Se chiediamo a ChatGPT (come ad altri chatbot basati sull’intelligenza artificiale) di crearci un’immagine di una famiglia felice, in vacanza sul lago, il chatbot più chiacchierato degli ultimi anni esegue in tempi record. Certo, l’immagine è ancora da affinare ma praticamente perfetta e basta disporre di una versione premium per avere dettagli più nitidi e precisi.

È in grado di rispondere a ogni domanda per soddisfare qualsiasi necessità. Se pensate di organizzare qualche gita fuori porta, sul lago di Como, in vista dei ponti di primavera, ChatGPT vi evita qualsiasi fatica e riduce al minimo lo sforzo. Non servirà navigare senza sosta tra un sito e l’altro: a fare una sintesi ricca ed esaustiva ci pensa proprio ChatGPT. Quindi, “quali sono i borghi più suggestivi e frequentati del Lago di Como da visitare la domenica?”. E soprattutto, è più comodo usare l’auto o il battello? Ed ecco un itinerario pronto all’uso, con tanto di informazioni aggiuntive non richieste, ma sicuramente gradite (come le previsioni meteo).




È spigliato e versatile, perfettamente capace di riprodurre il linguaggio umano. Così bravo da fare paura, soprattutto perché c’è una linea sottile, sicuramente impercettibile, tra il detto e non detto. Sulla base di una serie di consensi e di dati che ormai lasciamo quasi distrattamente in ogni angolo del web, ChatGPT sa cose di noi di cui non avremmo mai immaginato potesse essere a conoscenza.
I rischi
E anche se tutto appare così perfettamente lineare, gli ostacoli sono sempre dietro l’angolo. Il rischio di fake news e disinformazione, infatti, resta più reale che mai. Con l’intelligenza artificiale, si possono creare contenuti o immagini false, talvolta ricalcando stereotipi razziali o di genere, e che – se diffuse a macchia d’olio – potrebbero diventare fortemente fuorvianti o essere usati per scopi malevoli. E qualcosa, si sa, può sfuggire all’occhio umano.
Insomma, un bell’aiuto per ognuno di noi, per essere supportati nello studio o nel lavoro, ma là dove l’IA non è in grado di arrivare, lo spirito critico fa ancora la differenza. L’intelligenza artificiale è una vera e propria rivoluzione, che sta cambiando il mondo del lavoro, ma è importante non lasciarsi schiacciare dalla tecnologia.