Dopo la processione del Venerdì Santo, quando il crocifisso del miracolo ha attraversato le vie di Como, il Triduo pasquale è proseguito nel Sabato Santo con la Veglia pasquale in Duomo alle 21, celebrata dal cardinale Oscar Cantoni. Oggi, domenica di Pasqua, alle 10 – sempre in Cattedrale a Como e di nuovo in diretta su Etv – il vescovo celebrerà il pontificale con benedizione papale.
La Veglia pasquale si colloca nel cuore dell’anno liturgico, al centro di ogni celebrazione. Nella notte i cristiani celebrano la vera Pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Luce (con l’accensione del fuoco, la benedizione del Cero pasquale e il canto del Preconio), parola, acqua battesimale ed eucaristia scandiscono la Veglia pasquale.
Durante la Veglia, il vescovo Cantoni ha anche celebrato i sacramenti dell’Iniziazione cristiana per 10 eletti ai sacramenti pasquali: il battesimo, la confermazione e l’eucarestia. Si tratta di cittadini di origine straniera residenti a Como, Lomazzo, Cassano Valcuvia, Tremezzo, Mezzegra e in Svizzera.
Sabato Santo, l’omelia del cardinale Cantoni alla Veglia pasquale
“Siamo nel cuore di questa notte santa, durante la quale celebriamo la madre di tutte le sante veglie. Siamo in tanti, questa sera, compresi amici ospiti, anche di altre Nazioni, a godere l’emozione dell’annuncio gioioso della risurrezione di Gesù dai morti“. Comincia così l’omelia del vescovo di Como, che ha fatto della speranza il messaggio centrale in questa Settimana Santa.
Ai 10 eletti ai Sacramenti pasquali, che “seguono ammirati e stupiti il susseguirsi di tanti segni”, il vescovo ha spiegato “con la maggiore semplicità possibile, il significato dei segni che celebriamo”, con l’auspicio che “diventino sempre più familiari anche per ciascuno di loro”.
“La Veglia di questa sera è incominciata al buio. La notte è segno delle tenebre che avvolgono il mondo. Il buio è il luogo del male, del peccato, della morte. L’uomo è invischiato dal male e non sa come liberarsi, come uscirne. Invoca un Salvatore potente che lo liberi. Ed ecco la luminosità del cero pasquale, segno liturgico del Signore risorto. È la luce nuova che irrompe e squarcia le tenebre della notte. Solo Cristo può liberarci dal male, solo Cristo ci salva dal peccato e dalla morte. Egli l’ha vinta con la potenza della sua risurrezione“, prosegue il vescovo di Como nella sua omelia.
“Il cero – ha aggiunto il cardinale Cantoni – è poi avanzato lungo la navata della cattedrale completamente buia e ha rischiarato a poco a poco tutti i presenti. È il segno che spiega che Cristo illumina coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Cristo è la vera luce che rischiara, perché è la via, la verità e la vita“.
“Poi è risuonata la Parola di Dio con diversi passaggi, così da esprimere il grande disegno del Padre comune, che lungo il tempo vuole fare di Cristo il cuore del mondo. È stata ricordata la premura di Dio che attraverso i profeti ha guidato Israele, suo popolo, a divenire luce delle nazioni. E quando, per la sua disobbedienza, il popolo ha rinunciato alla amicizia con Dio, Egli non lo ha abbandonato, ma è intervenuto di nuovo, offrendo suo Figlio, fatto uomo per noi, umiliato fino alla morte in croce. Ci ha donato lo Spirito santo perché potessimo sentirci padroni delle nostre scelte libere e perché ricevendo in dono l’acqua battesimale, che rende figli di Dio e fratelli tra noi, potessimo rispondere al suo amore“, prosegue il cardinale Oscar Cantoni nell’omelia della Veglia pasquale.
Poi cita il vangelo secondo Luca, che presenta “le mirrofore, ossia le donne, umili e servizievoli, che si sono recate al sepolcro con olii profumati per onorare il corpo di Gesù. Sono preoccupate al vedere la tomba vuota, ma ancora di più stupefatte alla notizia che i due uomini in abito folgorante hanno rivolto loro. “Perché cercate tra i morti Colui che vivo? Non è qui: è risorto.” Siamo al cuore del cristianesimo. Esso consiste proprio in questo: la risurrezione di Gesù“.
L’attenzione si sposta poi attorno alla liturgia battesimale. “I nostri dieci catecumeni, accompagnati da coloro che li hanno seguiti durante il lungo e laborioso cammino di preparazione, vengono condotti al fonte battesimale e noi idealmente con loro”, ha sottolineato il vescovo rivolgendosi ai 10 eletti ai Sacramenti pasquali. E ancora: “Voi battezzandi diventate così nostri fratelli e sorelle in Cristo. Sperimenterete la presenza dello Spirito Santo che vi renderà capaci, con la Cresima, di annunciare a vostra volta Gesù e testimoniarlo con la vostra vita. Infine, riceverete l’Eucaristia, il corpo e il sangue del Signore risorto. L’Eucaristia, segno dell’amore offerto e donato, diviene nutrimento di vita, fermento di grazia per la vita di ciascuno e per la vita della Chiesa intera”.
“I cuori di tutti noi ardano di bruciante carità e accolgano la consolazione del Risorto come l’accolsero i discepoli di Emmaus”, ha concluso il vescovo di Como, Oscar Cantoni.