Un piatto con pochi cucchiai di passato di legumi, un altro a fianco semivuoto, con soltanto qualche pomodoro. Un panino e un frutto. Sembrerebbe un pranzo da prigione, invece è il pasto che è stato servito ieri nelle mense delle scuole di Como. Un pranzo sicuramente sano, ma evidentemente povero e poco invitante per i bambini. Inevitabili le polemiche da parte dei genitori, che hanno diffuso la foto del vassoio servito ai loro figli.
“Questo piatto dovrebbe valere 7 euro? – chiedono le famiglie – Arriveremo a dare il pranzo al sacco ai bambini. Alcuni genitori non vogliono più pagare per questo servizio. Le esigenze delle famiglie, che vorrebbero un piatto gradevole e di gusto, le direttive di ATS e la linea di produzione di Euroristorazione non coincidono, viaggiano su binari diversi. Dovremmo sederci attorno a un tavolo per ragionare con l’obiettivo di offrire più qualità”.
La replica del vicesindaco di Como
“Per ATS quello servito ieri è un piatto unico – risponde il vicesindaco Nicoletta Roperto – Sono d’accordo con i genitori che a livello estetico, sia come colore che come impiattamento, il pasto non è invitante. Ma è già stato detto più volte che dobbiamo sottostare alle linee di ATS, che sta andando sempre più nella direzione di eliminare le proteine animali. I genitori – conclude Roperto – sono stati convocati per visionare il menù estivo. Abbiamo fatto una riunione con i commissari mensa delle scuole. Inoltre, il tecnologo alimentare, oltre ai responsabili comunali della ristorazione, girano due volte a settimana tutte le scuole. Dunque la vigilanza del Comune sul servizio mensa è costante”.
L’attacco del Pd di Como
A stretto giro è arrivato l’attacco del Pd di Como. “Nelle mense scolastiche la qualità continua a non migliorare, nonostante tutto quello che è già stato segnalato nei mesi scorsi (lische, vermi, mele marce, insetti) – hanno scritto in una nota Daniele Valsecchi e Francesco Finizio, rispettivamente segretario cittadino e referente scuole del Pd di Como – Siamo a livelli inaccettabili. Il vicesindaco Roperto continua a porsi in difesa del gestore del servizio. Il problema non sono evidentemente le indicazioni di ATS o l’impiattamento non da ristorante stellato. Il problema è la qualità della materia prima e le scelte di chi gestisce il servizio. – proseguono gli esponenti del Pd – Un’Amministrazione comunale dovrebbe collaborare con i genitori ascoltandoli e raccogliendo le segnalazioni, per poi intervenire con il gestore. A pagarne le conseguenze sono sempre i bambini e le bambine della città”.