I ricercatori dell’Università dell’Insubria tornano in Alaska. È iniziata una nuova campagna scientifica del Centro di ricerca sui cambiamenti climatici dell’Insubria alla base polare di Toolik. Oggi hanno raggiunto la stazione i primi due ricercatori dell’ateneo: Stefano Ponti, del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate, e Francesco Grifoni, dottorando del ciclo nazionale Iuss Pavia-Insubria.
Per il terzo anno consecutivo l’Insubria è presente nell’Artico con un proprio “branch” di ricerca, offrendo a numerosi studenti del corso di laurea triennale in Scienze dell’ambiente e della natura e del corso di laurea magistrale in Scienze ambientali l’opportunità di svolgere le proprie tesi sul campo. Il progetto coinvolge anche diversi dottorandi impegnati in ricerche avanzate.
La nuova missione si concentra sullo studio della degradazione del permafrost, – il terreno, o roccia, che rimane a una temperatura pari o inferiore a 0 gradi centigradi per almeno due anni consecutivi – causata dal riscaldamento globale in atto, e sui conseguenti effetti su vegetazione, microbioma e flussi di gas serra, in particolare metano e anidride carbonica, che potrebbero amplificare ulteriormente i cambiamenti climatici.

Il progetto, confermato dalla rettrice Maria Pierro, è coordinato dal professor Mauro Guglielmin, direttore del Centro di ricerca sui Cambiamenti climatici, in collaborazione con l’Università dell’Alaska di Fairbanks.