Hanno già fatto sparire i parapetti della discordia. Sarebbe dovuto essere l’ultimo step per mettere la parola fine a un’odissea lunga diciassette anni. E invece, tra l’imbarazzo dei politici che hanno preferito allontanarsi senza dare spiegazioni e le perplessità dei cittadini, tutto sembra essere – di nuovo – in stand by.
Si può scegliere tra tre varianti di grigio, chiaro, azzurrato e antracite, ma le aspettative dei comaschi – che attendevano da tempo il campione del nuovo parapetto – sono state disattese.

E così, Regione e Comune non escludono eventuali revisioni e modifiche. C’è delusione tra i cittadini, di fronte a una politica che fugge dalle responsabilità anziché metterci la faccia, ma soprattutto davanti a un impianto, quello dei nuovi parapetti, che sembra non piacere proprio a nessuno.
Troppo impattante e poco in linea con il fascino suggestivo del lungolago: il nuovo parapetto non convince. C’era grande attesa da parte dei comaschi, costretti a dire addio a un pezzo di storia: i parapetti con il richiamo ai timoni, che – tuttavia – non sono a norma e devono quindi essere sostituti. Si potrebbe però pensare a un’alternativa che sia più armoniosa e in linea con il contesto.

Insomma, dopo il flop di martedì mattina, il prototipo richiesto dalla Soprintendenza ha avuto vita breve. Del nuovo parapetto, di cui non è rimasta neanche una traccia, si parla ormai da due anni, tra numerosi rinvii e promesse non mantenute. Mentre procedono i lavori sul lungolago, per mettere fine (si spera) all’interminabile cantiere delle paratie, sui nuovi parapetti – ora – aleggia il mistero e i comaschi, ancora una volta, non possono fare altro che aspettare.
Le voci dei comaschi
A proposito del campione dei nuovi parapetti, i comaschi non nascondono perplessità e amarezza. Definiscono il prototipo posizionato ieri mattina troppo impattante, troppo semplice e troppo moderno. Niente a che vedere insomma, sostengono i residenti, con gli storici parapetti con il timone.
C’è chi commenta: “Se fosse possibile, sicuramente i vecchi parapetti sarebbero molto meglio, ma sicuramente i tempi cambiano”. E chi aggiunge: “Onestamente mi sembrano troppo moderni. Ci vorrebbe una via di mezzo, meno moderna e più legata alla tradizione del Lago di Como. Replicare i parapetti con i timoni probabilmente costerebbe molto di più. Resta, tuttavia, da valutare l’impatto a livello paesaggistico”.
Ma c’è anche chi non nasconde un certo malcontento alla vista dei parapetti di prova: “Sono troppo semplici, non hanno niente a che vedere con il lago“. E ancora: “io ho delle pattumiere in casa che hanno la stessa apertura. Non mi piacciono per niente”. Tra i comaschi, c’è chi spiega che i nuovi parapetti devono rispettare le normative vigenti, ma “non sono belli da vedere, a livello paesaggistico i parapetti di una volta erano molto meglio. I nuovi parapetti non si addicono al lungolago più bello del mondo. Dopo tutto questo tempo, vedere parapetti che sembrano reti da cantiere non è il massimo”.