(ANSA) – AVEZZANO, 20 MAG – Un giovane bracciante magrebino è stato abbandonato davanti all’ospedale di Pescina (L’Aquila) con una grave ferita alla gamba provocata da un mezzo agricolo impiegato per la raccolta delle carote. L’episodio, reso noto solo oggi da parte della Flai-Cgil della Provincia dell’Aquila, è stato riportato dal quotidiano ‘Il Centro’, che rilancia l’allarme sulle condizioni di lavoro nel Fucino, in particolare per i lavoratori stranieri. Il giovane sarebbe stato lasciato da solo dopo l’incidente, senza alcun tipo di assistenza da parte del datore di lavoro. Poi è stato trasferito dal personale medico al vicino pronto soccorso di Avezzano ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico che lo ha rimesso in sesto. "E’ l’ennesimo episodio che mostra quanto sia drammatica la condizione dei braccianti nella nostra regione. Non si tratta più di singoli casi, ma di un sistema che scarica sulla pelle degli ultimi il peso del profitto", denuncia il sindacato, annunciando iniziative legali e di sensibilizzazione. Il recente episodio riaccende i riflettori sul caporalato e sul lavoro nero nel settore agricolo, con particolare riferimento alla zona del Fucino, dove decine di migranti vengono impiegati in condizioni spesso al limite della legalità. La Flai-Cgil parla di un "sistema organizzato di sfruttamento", sollecitando un intervento urgente delle istituzioni locali e nazionali. Il sindacato ha richiesto e ottenuto la protezione internazionale per il giovane che è arrivato nella Marsica con mezzi di fortuna, dopo settimane di viaggio dalla Turchia ed è stato ingaggiato per circa tre mesi. Le autorità stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto e verificando le responsabilità. (ANSA).