(ANSA) – CAGLIARI, 21 MAG – Scatta il conto alla rovescia per conoscere il destino della legislatura targata campo largo in Sardegna guidata da Alessandra Todde: è attesa per domani, alle 10, in tribunale a Cagliari, la decisione sul caso decadenza. Il collegio della prima sezione civile, presieduto da Gaetano Savona, come annunciato al termine della prima udienza il 20 febbraio scorso, si esprimerà sul ricorso presentato dalla presidente della Regione Sardegna in opposizione all’ordinanza-ingiunzione di decadenza emanata il 3 gennaio scorso dal collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari per irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024. I giudici si esprimeranno anche sui ricorsi presentati in opposizione (lo stesso collegio di garanzia e due privati cittadini) e a sostegno (diversi consiglieri regionali di maggioranza). La decisione arriva dopo alcuni colpi di scena giudiziari: il 24 aprile la Procura, che aveva aperto un fascicolo appena ricevuta l’ordinanza di decadenza, pur confermando alcune irregolarità, ha ritenuto sproporzionata la sanzione della decadenza, e ha chiesto al Tribunale l’annullamento dell’ordinanza e l’applicazione di una sanzione pecuniaria ridotta rispetto ai 40mila euro inizialmente ipotizzati. Non solo. Ai primi di maggio il Collegio di garanzia ha revocato il mandato all’avvocato Riccardo Fercia, già incaricato di difendere la validità dell’ordinanza di decadenza sia in sede civile che nell’altro filone aperto dal secondo ricorso della governatrice alla Corte Costituzionale. Una decisione adottata a maggioranza dalla nuova presidenza del Collegio, guidata da Massimo Costantino Poddighe che ha scatenato polemiche: il magistrato è stato accusato, con tanto di lettera al Csm, di conflitto di interessi perché coniugato con una dirigente della Regione nominata dalla stessa presidente Todde. "La presidente è serena e al lavoro – filtra dallo staff della governatrice – attenderà domani la sentenza a testa alta e nel frattempo lavora sui principali dossier aperti in Sardegna". Qualsiasi sia la decisione del Tribunale, l’ultima parola spetterà comunque, come previsto dalle norme, al Consiglio regionale che dovrà prendere atto dell’esito giudiziario. (ANSA).