Ribadisce di avere massima fiducia nella giustizia ma sul pronunciamento relativo all’asilo nido Magnolia aggiunge: “Sono felice che il tribunale si sia preso del tempo per approfondire. Registro il fatto che al di là dello spostamento tutto il resto della rivoluzione nidi può procedere e procederà”. Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, a poche ore di distanza dall’ordinanza del tribunale relativa alla contesa con l’associazione Carducci per gli spazi di viale Cavallotti, si trova a commentare un’altra bocciatura. L’amministrazione dovrà ora fare i conti con una struttura, quella di via Passeri, che dovrà rimanere aperta e funzionare il prossimo anno, contrariamente a quanto previsto. Resta da capire quindi se l’esternalizzazione dei servizi prevista dal Palazzo Cernezzi andrà a toccare o meno l’organizzazione del nido.
Intanto i genitori incassano un punto in questa delicata partita e parlano di una “vittoria importante che ci riempie di orgoglio e speranza” si legge nel comunicato diffuso dal Comitato a Misura di Famiglia che guarda al futuro con fiducia. “Sapere che i piccoli potranno, a settembre, rivedere le loro educatrici e tornare negli spazi familiari ci ricorda quanto sia fondamentale garantire una continuità educativa”. E su questo tema bisognerà capire quali conferme arriveranno. Infine una riflessione che sembra indirizzata a sindaco e giunta: “La politica non si fa solo nei palazzi, ma tra la gente, sostenendo iniziative come questa che sembravano ormai perse”.
Inevitabili poi le reazioni della politica. (Qui la nota integrale).
Le opposizioni: “Ennesima bocciatura, il sindaco si confronti con la città”
“Speriamo che il sindaco e la maggioranza capiscano che perseverare in questa situazione di conflittualità è dannoso per tutti e che c’è la necessità di sedersi a un vero tavolo di confronto con i genitori per trovare una soluzione condivisa”. Hanno detto Daniele Valsecchi e Francesco Finizio, rispettivamente segretario cittadino e referente scuole del PD di Como. Per Svolta Civica interviene il capogruppo, Vittorio Nessi: “Da una parte c’è un sindaco che fa della litigiosità la propria arma preferita, dall’altra ci sono le leggi e la buona amministrazione. Como ha bisogno di una guida che risolva i problemi non di un sindaco che non perde occasioni per crearne.”
Si rivolge direttamente al primo cittadino la capogruppo della Lega, Elena Negretti: “Ieri il Carducci, oggi il Magnolia, caro Sindaco è ora che lei sia coerente con se stesso e con quanto ha chiesto ai sindaci che l’hanno preceduta di fronte a quelli che lei riteneva essere insuccessi. I suoi insuccessi sono ormai quotidiani e quindi è ora di dimettersi e dimostrare in questo modo quanto tiene alla sua città.”
“Ennesima bocciatura giuridica dell’amministrazione guidata dal sindaco Rapinese. Amministrazione che continua mostrare un atteggiamento autoreferenziale sordo al confronto e ostile con la città”. Cosi i consiglieri comunali di Forza Italia Giordano Molteni, Alessandro Falanga e il segretario Davide Gervasoni.
“Ciò che emerge, ancora una volta, è un modo di amministrare che si rifiuta sistematicamente di ascoltare e di coinvolgere, con il risultato di alimentare tensioni e contenziosi a danno dell’intera comunità. Assumersi l’onere di decidere è un dovere di chi amministra, ma ciò non significa escludere il confronto”. Hanno detto Stefano Molinari e Alessandro Nardone, presidente provinciale e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.