In Lombardia i numeri delle Case di Comunità, presentano cifre assai impietose. “Un fallimento drammatico”, lo ha definito, senza giri di parole, Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico.
“A Como ci sono ancora troppi ritardi e i cittadini sono lasciati soli”, ha spiegato Orsenigo. In tutta la Lombardia su 216 strutture previste, solo 8, cioè, appena il 4% – sono pienamente operative. Il restante 96% delle strutture presenta carenze nei servizi minimi necessari. In alcune mancano medici e infermieri, altre non esistono proprio. “A pagarne il prezzo sono ovviamente i cittadini”, ribadisce Orsenigo nel denunciar i gravi ritardi della Regione Lombardia.
Un impegno, quello sulla sanità territoriale, assunto da Palazzo Lombardia nel 2022 e che avrebbe dovuto vedere l’intera realizzazione delle 216 Case di Comunità entro giugno 2026. Dal canto suo però Regione Lombardia assicura la presenza di ben 142 strutture già attive, ovvero il 65% di quelle programmate e già a disposizione dei cittadini e parla di strumentazione da parte del PD.
“Nella provincia di Como nessuna Casa di Comunità rispetta il Decreto Ministeriale 77/2022”, replica Orsenigo. Infatti, sottolineano anche dal Pd, nessuna Casa di Comunità rispetta il Decreto Ministeriale 77/2022 poiché non basta che ci sia un solo servizio per poter dire di avere attivato le case di comunità, perché, per poter servire davvero il territorio, devono rispondere a tutti i requisiti richiesti. Non devono infatti mancare: servizi di cure primarie, l’assistenza domiciliare, il punto prelievi, i servizi infermieristici, il sistema di prenotazione collegato al Cup, la presenza medica H24, infermieri e altro ancora. E, come hanno ribadito dal Pd, la salute dei cittadini non può più aspettare