Il piano di razionalizzazione delle scuole di Como non è concluso. Anzi. Potrebbe presto coinvolgere altri plessi. E’ quanto scandisce a chiare lettere il sindaco Alessandro Rapinese, ribadendo il concetto “Meno scuole ma a norma”, anche se attualmente il percorso verso chiusure o accorpamenti non ha fatto molta strada. Le proteste delle famiglie, è noto, hanno portato a una battaglia legale che, soltanto per fare qualche esempio, al momento vede ancora aperti il nido “Magnolia” di via Passeri, l’Infanzia di via Volta e la primaria di via Perti.
Intanto però lo stop all’asilo di via Varesina, auspicato da più parti per le condizioni fatiscenti dell’edificio (alle prese con infiltrazioni costanti, muffa e cedimenti), probabilmente sarà rinviato. L’amministrazione aveva spiegato di voler trasferire i piccoli alunni nell’ex nido Nuvoletta di Camerlata dopo i necessari adeguamenti della struttura. Adeguamenti che ad oggi sembrano ancora fermi. Manca poco più di un mese all’inizio, famiglie e personale attendono comunicazioni. “Se non sarà settembre, lo spostamento avverrà appena possibile” sottolinea Rapinese.
Il primo cittadino torna a parlare del piano-scuole anche attraverso i canali social, riproponendo un video di un vecchio consiglio comunale quando a guidare Palazzo Cernezzi c’era Mario Lucini. All’epoca arrivò la chiusura proprio del nido di Camerlata. “Quando il PD ha governato Como – scrive il sindaco – per parlare dell’ipotizzata chiusura si utilizzò la formula ‘utilità collettiva’ quando a voler chiudere scuole è Rapinese quelli del PD si mettono a fare il cinema?”. Sempre sui social arriva la replica di Patrizia Lissi, capogruppo dei dem in consiglio. “Lo ripeto per l’ennesima volta – chiarisce la consigliera – durante il patto di stabilità non si potevano fare assunzioni”. In sintesi tra pensionamenti e mancati nuovi ingressi il servizio non poteva andare avanti e questo portò alla decisione di spostare i bambini in via Giussani. “Dall’ amministrazione Landriscina non è stato più così – dice ancora Lissi – e lui ha, volutamente, stralciato l’unico bando per l’assunzione di educatori. L’ obiettivo è stato subito chiaro, distruggere tutto il pubblico”.