Nuova stangata ai “buttadentro” di Como da parte del sindaco Alessandro Rapinese, che continua la sua lotta agli abusivi quintuplicando la sanzione, che passa da 50 a 250 euro. Il provvedimento, messo nero su bianco in una delibera di giunta firmata oggi dal primo cittadino e pubblicata all’Albo pretorio, entra immediatamente in vigore.
L’ormai ben nota ordinanza contro i promoter dei locali e delle crociere sul lago che tentano di accaparrarsi clienti principalmente tra i turisti, fermandoli e proponendo loro servizi e offerte, viene dunque inasprita. Nonostante il provvedimento, infatti, soprattutto in riva al Lario, non vi è stata la riduzione auspicata da Palazzo Cernezzi.
“Da oggi la sanzione è quintuplicata – sottolinea Rapinese – Se dopo questa ennesima stretta, la situazione non cambierà, abbiamo già chiari i prossimi due step. Prima porteremo la multa a 500 euro e in ultimo toglieremo il pontile di Sant’Agostino, a danno di tutti, anche di quelli che agiscono nella legalità. Lì non voglio più vedere buttadentro – dice il sindaco – Questo è il prezzo che pagherà tutta la città”. Rapinese lancia un monito agli operatori del settore: “Chiunque collabora con i buttadentro, sappia che si sta scavando la fossa – sottolinea – Sappiano tutti che stanno scrivendo la fine della nautica da diporto nel Comune di Como. Sono artefici del loro destino. Il pontile non è un servizio che il Comune è obbligato a fornire”.
Immediata la reazione degli operatori del settore nautico di Como. “Perché non si è portata già a 500 euro la sanzione? – chiede Pietro Peddone, presidente dell’Associazione Noleggio da Diporto del Lago di Como – Un venditore che guadagna mille euro al giorno, non è scoraggiato da una multa di 250 euro. Noi siamo i primi a voler combattere la situazione che si è creata sul Lungolago. – continua Peddone – Ma le sanzioni non servono a niente senza controlli costanti. Le forze dell’ordine dovrebbero passare 3 o 4 volte al giorno. È necessario un presidio di legalità permanente o semi-permanente. Non comprendiamo – conclude – il senso della minaccia di chiudere il pontile a discapito degli operatori onesti. È come se per quattro tifosi che non rispettano le regole si chiudesse lo stadio”.