(di Stefano Ambu) (ANSA) – CAGLIARI, 09 AGO – La crisi del settore balneare, con molti ombrelloni e lettini vuoti in diverse regioni d’Italia, sembra non riguardare la Sardegna. È vero che nell’isola al centro del Mediterraneo, soprattutto nella zona della Costa Smeralda o in perle come Chia e Villasimius, i prezzi sono sempre stati alti, per una clientela considerata facoltosa, ma vi sono prezzi per le tutte le fasce, dalla spiaggia del Poetto di Cagliari alle coste dell’Oristanese, dove una postazione con ombrellone e due lettini non costa più di 20/25 euro al giorno. "La Sardegna non subisce gli effetti catastrofici descritti in questi giorni, anzi nel mese di luglio abbiamo registrato un flusso migliore rispetto a quello del 2024 – spiega all’ANSA la presidente regionale del Sib (Sindacato italiano balneari), Claudia Comida -. Tra l’altro ritengo molto importante segnalare che la nostra isola ha tantissime spiagge libere, quindi abbiamo una realtà totalmente diversa da quella descritta in questi giorni". "Come Sib esprimiamo apprezzamento per la dichiarazione dell’assessora al turismo dell’Emilia Romagna Roberta Frisoni – continua Comida -. Un’esponente istituzionale che ha preso le distanze dalla campagna di criminalizzazione, l’ennesima, contro il nostro settore. È sbagliato e truffaldino additare il calo del turismo italiano di luglio alle tariffe balneari. Come ha sottolineato l’assessora Frisoni riguarda anche le destinazioni balneari con le tariffe più convenienti come l’Emilia Romagna". Il problema, secondo l’imprenditrice di Tortolì, in Ogliastra, è un altro: "La causa vera è che le famiglie italiane sono in grande difficoltà. Salari dimezzati negli ultimi 30 anni a causa della inflazione (il salario reale è addirittura inferiore a quello del 1990). Le spese obbligatorie come casa, assicurazioni, bollette, hanno raggiunto il 42,2% del reddito complessivo mentre la pressione fiscale è arrivata al 42,6%. Il turismo è una variabile dipendente dell’economia. Accusare gli stabilimenti balneari di tutto questo è semplicemente indecente. Un tentativo truffaldino di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai reali motivi della difficoltà delle famiglie italiane. Un comodo capro espiatorio per non affrontare i problemi del Paese", conclude Comida. E i dati sul traffico passeggeri nei tre aeroporti sardi confermano il trend positivo. Lo scalo di Alghero ha registrato il miglior risultato di sempre nei primi sette mesi dell’anno, con circa 985.000 passeggeri transitati (+8,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024 (+75.493 passeggeri). Olbia a luglio ha fatto registrare un incremento del 5% rispetto al ’24, già anno record. E per la settimana di Ferragosto all’aeroporto di Cagliari si prevedono circa 220mila passeggeri fra arrivi e partenze. (ANSA).