(ANSA) – GENOVA, 13 AGO – La Marina militare israeliana sarà alla prossima edizione di Seafuture che si terrà a settembre nel porto militare di La Spezia. Lo anticipa il Fatto Quotidiano. Il salone della nautica nato nel 2009 e pensato originariamente per lo sviluppo della Blue economy, vedrà anche la presenza di oltre quaranta delegazioni asiatiche, venti africane e una decina sudamericane. L’arrivodi due delegazioni di Tel Aviv – una legata alla Marina e un’altra politico-militare deputata alla negoziazione degli armamenti – ha chiamato a raccolta alcuni gruppi di attivisti locali radunati sotto la sigla Rete Pace e Disarmo che chiedono alle istituzioni coinvolte, ovvero i ministeri di Difesa, Infrastrutture ed Economia, al governatore Marco Bucci, ai Comuni di La Spezia, Lerici, Sarzana e Portovenere, di revocare il patrocinio alla manifestazione "in considerazione delle gravi e ripetute violazioni del diritto umanitario e internazionale e dello sterminio sistematico da parte delle forze armate israeliane dopo il 7 ottobre 2023 perpetrato nei confronti della popolazione della Striscia di Gaza e del Territorio palestinese occupato" Accanto alla delegazione israeliana figurano infatti anche "alcuni regimi repressivi" come Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Turkmenistan. L’iniziativa è accompagnata da una mozione di boicottaggio nei confronti del governo di Tel Aviv, presentata alcuni giorni fa in consiglio comunale a La Spezia, città che ospita la fiera nazionale. A firmare l’appello una trentina di sigle, tra cui Arci, Acli, Cgil, Anpi, Caritas, Emergency. In parallelo, un’altra coalizione di realtà pacifiste, "Restiamo Umani – Riconvertiamo SeaFuture", sta organizzando una grande mobilitazione per sabato 27 settembre, due giorni prima dell’apertura della fiera, per chiedere che l’evento sia riconvertito al suo scopo dichiarato all’origine, l’ecosostenibilità. "Siamo per la revoca del patrocinio – dicono dal gruppo regionale e comunale del Pd – a maggior ragione se rimane l’invito alla Marina israeliana". Mentre il segretario genovese dei dem, Simone D’Angelo, ha risposto direttamente agli attivisti: "In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, con il popolo palestinese vittima di un genocidio, è doveroso prendere posizione netta contro chi alimenta guerre e massacri". (ANSA).