Terremoto in comune a Erba. Dopo un’estate a dir poco rovente con la revoca da parte del sindaco Mauro Caprani (Forza Italia) dell’assessore Paolo Farano in quota Fratelli d’Italia, la crepa si allarga e la maggioranza di centrodestra si spacca con l’uscita del partito di Giorgia Meloni. Una decisione che era nell’aria da settimane.
“Sono amareggiato per la decisione dei Fratelli d’Italia di Erba di passare all’opposizione. Attraverso i diversi incontri di maggioranza che ho organizzato, ho fatto di tutto e mi sono impegnato fino all’ultimo, rappresentando la Lega, per cercare di far comprendere agli amici erbesi di Fratelli d’Italia l’importanza del centrodestra unito, modello di governo vincente e virtuoso a Roma, nella maggioranza delle Regioni italiane e sul territorio, proponendo anche concrete soluzioni di mediazione che però non hanno accettato”. Scrive il deputato erbese della Lega Eugenio Zoffili.
“Spaccare il centrodestra dimostra scarsa responsabilità nei confronti della Città e degli impegni presi con gli elettori in campagna elettorale. Fortunatamente – aggiunge – gli erbesi non pagheranno per questa scelta che, lo ripeto, è irresponsabile e poco lungimirante anche in vista delle future elezioni amministrative: la tenuta dell’amministrazione guidata dal sindaco Caprani è stabile e forte. Andremo avanti a lavorare con il massimo impegno per Erba anche senza di loro e porteremo a termine importanti progetti per il bene, il futuro e lo sviluppo della Città: dalla sicurezza urbana, che è la priorità della Lega, alla riqualificazione del centro cittadino, fino all’attenzione quotidiana per ogni necessità di tutte le frazioni”.
La revoca immediata dell’assessore Farano ad agosto
E’ stato un agosto rovente a Erba e non soltanto per il caldo. Nei primi giorni del mese è arrivata la revoca immediata dell’assessore Paolo Farano le cui deleghe (Cultura, Turismo, Marketing territoriale, Istruzione, Restauro di Villa Ceriani e Villa Candiani) erano passate temporaneamente al sindaco Mauro Caprani.
“Considerato che sono venuti a mancare i presupposti per una proficua e serena collaborazione e conseguentemente non vi siano più le condizioni che avevano ispirato e convinto il sottoscritto a nominare l’architetto Farano. A seguito del venire meno del rapporto fiduciario alla base della nomina, si ritiene necessario procedere alla revoca e di conseguenza una rimodulazione delle deleghe”. Così si leggeva nel decreto firmato dal primo cittadino.
La decisione scaturiva da una precedente riunione dell’esecutivo erbese per approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica relativo alla riqualificazione di Corso 25 Aprile, nel cuore della cittadina brianzola. Farano, in quota Fratelli d’Italia, aveva votato contro il documento.
Il suo no non aveva comunque precluso l’approvazione.
A poca distanza era arrivato, però, il decreto di revoca.