(ANSA) – MILANO, 22 SET – "Non cerco il male di nessuno, non sono così cattivo, mia figlia non me la dà indietro nessuno. Questo signore può essere espulso, può andare in galera, può risarcirmi. Mi possono coprire d’oro fino al tetto, non me ne frega niente. Io voglio la mia bambina. E quello non si può". Eddy Cagliani non ha parole d’odio per l’uomo che sabato sera a Brivio, nel lecchese, ha falciato la figlia Giorgia e l’amica del cuore Milena. "Mi auguro almeno che quel poveretto abbia la coscienza di pentirsi. Che gli dispiaccia. Tanto, la mia vita è segnata", aggiunge l’uomo, che in una intervista a Repubblica racconta gli ultimi attimi con la figlia. "Abbiamo cenato tutti insieme, una pizza fatta in casa, poi sono venuto al bar dove ogni tanto Giorgia dava una mano – ricorda -. Le piaceva stare in mezzo alla gente. Lei non aveva la Coca Cola e io per la mia bambina, i miei bambini, faccio di tutto e sono andato a prenderla. Poi si è pettinata, mezz’ora per scegliere un vestito perché la precisione ci vuole anche per andare alla festa di Brivio. Ci ha salutato ed è scesa". La telefonata è arrivata intorno a mezzanotte "Eravamo già a dormire e hanno citofonato i carabinieri per dirci di andare subito al pronto soccorso a Merate. Mia moglie ci lavora, come fisioterapista, ma all’accettazione non sapevano nulla. Finché non è arrivato il maresciallo, gentilissimo, ci ha detto che erano morte sul colpo. Abbiamo chiesto se avessero sofferto. E lui: penso di no". "Mia moglie è devastata. All’altro mio figlio dovrò star dietro più di prima. È introverso – dice ancora il padre della ragazza – Queste batoste così non ti dice nessuno come affrontarle. E ora questa bastonata. Non ci facciamo mancare nulla. La maledizione dei Cagliani continua", conclude ricordando il padre morto in un incidente sul lavoro quando lui era giovane. (ANSA).