(di Nina Fabrizio) (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 24 SET – Vaticano e Cei in pressing per la soluzione dei due stati con papa Leone che avverte: "Il riconoscimento dello stato palestinese aiuta la causa del popolo ma manca la volontà di ascoltare, il dilaogo in questo momento è rotto". Mentre i leader del mondo sono riuniti all’assemblea generale dell’Onu a New York, Papa Leone torna a chiedere un cessate il fuoco, ricorda che la Santa Sede ha già "da anni" riconosciuto la Palestina e questa mattina dall’udienza generale in piazza San Pietro lancia una iniziativa di preghiera: per tutto il mese di ottobre si reciti un rosario per la pace. Lui stesso nel giorno dell’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II come anche della memoria di san Giovanni XXIII (il Papa dell’enciclica Pacem in terris e del radiomessaggio per implorare ai leader di Usa e Urss di "salvare la pace" all’apice della crisi dei missili a Cuba), sarà in piazza San Pietro per unirsi alla recita. Intanto da Gorizia, dove hanno concluso tre giorni di lavori del Consiglio episcopale, i vescovi italiani, pur smarcandosi ancora una volta dalla definizione di "genocidio", lanciano un nuovo appello rivolgendosi direttamente al governo e facendo proprie le ragioni delle piazze che si sono mobilitate in Italia lunedì scorso. "Chiediamo con forza che a Gaza cessi ogni forma di violenza inaccettabile contro un intero popolo e che siano liberati gli ostaggi – dicono nella nota a Nota ‘Sia pace in Terra Santa!’-. Si rispetti il diritto umanitario internazionale, ponendo fine all’esilio forzato della popolazione palestinese, aggredita dall’offensiva dell’esercito israeliano e pressata da Hamas. Ribadiamo che la prospettiva di ‘due popoli, due Stati’ resta la via per un futuro possibile. Per questo, sollecitiamo il Governo italiano e le Istituzioni europee a fare tutto il possibile perché terminino le ostilità in corso e ci uniamo agli appelli della società civile". Della questione di Gaza, Leone aveva parlato più nello specifico ieri sera lasciando Castel Gandolfo e rispondendo direttamente alle domande dei giornalisti: il riconoscimento dello Stato di Palestina "potrebbe aiutare, però in questo momento veramente non si trova dall’altra parte volontà di ascoltare, quindi il dialogo è rotto". Penso, ha aggiunto quindi il primo Pontefice americano, che "gli Stati Uniti saranno gli ultimi" a riconoscere la Palestina, invece "bisogna cercare una maniera per rispettare i popoli". (ANSA).