“Arriviamo a 48 milioni di danni per i privati e un milione e mezzo per le spese, soprattutto per lo smaltimento dei rifiuti, per il Comune”. A tanto ammonta la prima stima dei danni subiti dal Comune di Meda, uno dei più colpiti nella provincia di Monza e Brianza dalla violenta ondata di maltempo dello scorso 22 settembre, che ha portato all’esondazione del torrente Tarò. L’argine si è rotto in più punti, le strade si sono trasformate in fiumi, così come i binari della stazione ferroviaria. L’acqua, che ha raggiunto i due metri, ha inondato abitazioni, box, negozi e ha sommerso le auto. 50 le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa. Una situazione che il sindaco Luca Santambrogio ha definito “apocalittica”. L’esondazione è durata per ore.
Proprio questa mattina in Municipio, il primo cittadino, che è anche presidente della Provincia, ha ospitato una riunione con i sindaci del territorio, da Alzate Brianza fino a Seveso, interessati dal bacino del torrente Tarò, con l’assessore regionale Gianluca Comazzi e con AIPO, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po.