Nuova manifestazione per dire “no alla chiusura della scuola primaria De Calboli di via Brogeda”: appuntamento per sabato 25 ottobre alle 10.30 di fronte alla scuola elementare di Ponte Chiasso. Un invito, quello che arriva direttamente dall’associazione Nova Como, rivolto a cittadini, genitori, insegnanti, associazioni e forze politiche. Un presidio per manifestare, ancora una volta, la loro contrarierà alla chiusura voluta dal Comune di Como. In questo caso, gli studenti avranno come nuovo riferimento la Massina di Monte Olimpino. Sul piano di riorganizzazione della rete scolastica, approvato lo scorso primo ottobre dal consiglio comunale, il sindaco appare irremovibile, ma per le opposizioni e le famiglie non è ancora detta l’ultima parola.
Como, la manfiestazione contro la chiusura della primaria di Ponte Chiasso
La decisione, dichiarano dall’associazione Nova Como, “comporterebbe la perdita di un presidio educativo e sociale essenziale per l’intero quartiere di Ponte Chiasso, già segnato da carenze di servizi e spazi pubblici. Chiudere una scuola – proseguono – significa desertificare un quartiere. Significa indebolire il tessuto sociale, ridurre i servizi per le famiglie, costringere i bambini a lunghi spostamenti, aumentare il traffico e contribuire allo svuotamento progressivo di un quartiere della nostra città già sofferente”.
“La scuola De Calboli di Ponte Chiasso – sottolineano gli organizzatori del presidio di sabato 25 ottobre – rappresenta da anni un punto di riferimento educativo, culturale e relazionale”. “Al suo interno – ricordano – è stata inoltre realizzata una biblioteca di quartiere grazie ai fondi del Pnrr, un progetto che ha dato vita a uno spazio aperto non solo agli alunni ma a tutta la comunità, punto di aggregazione culturale e simbolo concreto di investimento pubblico per la rinascita dei quartieri. Cancellare questa esperienza significherebbe vanificare risorse pubbliche e negare un valore condiviso che ha già iniziato a produrre benefici tangibili sul territorio”.
Una protesta, quella aperta a famiglie, politici e a tutti i cittadini, che arriva a distanza di un mese e mezzo da quella organizzata alla Corridoni di via Sinigaglia, al centro – a sua volta – del piano di razionalizzazione voluto dal Comune di Como. L’obiettivo, anche in questo caso, è dare vita a una manifestazione senza bandiere, al di là dell’ideologia, per tutelare un plesso che – a detta degli organizzatori e delle famiglie – è essenziale per il quartiere, dal punto di vista educativo, prima di tutto, ma anche sociale, come luogo “di incontro, di inclusione e di crescita”.
Raccolta firme e interrogazione
E dopo l’iniziativa lanciata da Elena Negretti, segretaria cittadina della Lega, che scende in piazza sabato per una raccolta firme contro la riorganizzazione e l’annunciata chiusura di alcune scuole di Como, il consigliere comunale di Svolta civica, Vittorio Nessi, presenta un’interrogazione sul tema al consiglio comunale.
Nessi, in particolare, sottolinea “le criticità in relazione al sacrificio dei servizi formativi connessi con la riduzione degli spazi e alla sorte degli investimenti scolastici finanziati con il Pnrr”. Nel documento, inoltre, il consigliere comunale chiede all’amministrazione se nelle scuole oggetto di chiusure e accorpamenti “verranno mantenute le aule per i bisogni speciali, le aule di musica, informatica, arte e scienze, le aule per chi non frequenta religione e quelle per i progetti educativi”.