Un mese e mezzo dopo la protesta di via Sinigaglia e a poca distanza da quella andata in scena nel cortile del Comune di Como, il copione si ripete a Ponte Chiasso. Sabato genitori e politici in piazza contro la chiusura delle scuole decisa dall’amministrazione Rapinese. O forse, in piazza – anche – contro lo stesso sindaco di Como, Alessandro Rapinese.
Il confine è sfumato, perché una protesta civica, legittima, contro un atto amministrativo, si fonde, in modo altrettanto legittimo, con un’azione politica contro il sindaco stesso che peraltro di recente non ha esitato ad accusare i suoi oppositori di aver strumentalizzato i bambini in questa partita.
A ponte Chiasso ci saranno le famiglie degli alunni che frequentano le scuole che Rapinese vuole chiudere assieme ai docenti. Ma ci saranno – e lo hanno già annunciato – anche gli antagonisti politici del sindaco, praticamente tutti, in modo bipartisan. Dai chi siede in consiglio – come Lega, Pd, Svolta Civica e Fratelli d’Italia – a chi, forse, in consiglio vorrebbe entrarci nel 2027, come l’associazione Nova Como, organizzatrice della protesta.
Corsi e ricorsi storici: Rapinese viene contestato con il suo stesso metodo. Rapinese, all’opposizione, portava in piazza centinaia di persone in modo coreografico: dai lumini ai fischietti, passando per le magliette con la frase “go home”, preceduta dal cognome del sindaco da attaccare. Ora il sindaco attaccato è lui.
La manifestazione è fissata sabato alle 10.30 fuori dalla primaria di Ponte Chiasso. Destinata alla chiusura nel piano di razionalizzazione del Comune di Como, in vista del prossimo anno scolastico. L’alternativa per gli studenti è spostarsi alla “Massina” in via Interlegno a Monte Olimpino.
Lo stop alle attività della scuola di via Brogeda comporterebbe – come è stato ribadito in più occasioni – la perdita di un presidio educativo e sociale essenziale per l’intero quartiere che già lamenta carenza di servizi e spazi pubblici. “La primaria De Calboli rappresenta un punto di riferimento educativo, culturale e relazione” hanno spiegato gli organizzatori.
Sul piano di riorganizzazione della rete scolastica, approvato anche dalla Provincia nei giorni scorsi, la giunta comunale appare irremovibile, ma per le opposizioni e le famiglie, alla luce anche di quanto accaduto di recente in via Perti, non è ancora detta l’ultima parola.
La replica del sindaco Rapinese
“Io quando protestavo sapevo perché lo facevo e c’erano validi motivi. Grazie anche a quelle proteste sono diventato sindaco. Molte delle persone sabato, a Ponte Chiasso, rischiano di perdersi, perché non ci sono mai state nel quartiere“. A dirlo è il sindaco di Como, Alessandro Rapienese, che replica così ai politici e alle associazioni che si ritroveranno sabato davanti alla primaria De Calboli.
“Ricordo che tutti i protestanti hanno avuto modo di governare – aggiunge Rapinese – Non hanno messo a posto nessun istituto e hanno fatto marcire molti plessi. È coerente con il loro piano che vada contrastato un sindaco che vuole cercare di sistemare le cose“.
“Comunque – conclude – a mio avviso, anche se si candidassero tutti insieme, non andrebbero da nessuna parte“.