Una delegazione di 32 persone, formata dalla quasi totalità dei vescovi delle diocesi lombarde e da altri accompagnatori, sarà in Terra Santa dal 27 al 30 ottobre. Un pellegrinaggio di pace e speranza universale, per esprimere solidarietà, vicinanza e sostegno alle comunità attraversate da conflitti e tensioni. Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, è impossibilitato a partecipare, ma condivide con i fedeli una riflessione: “In questi giorni invito tutti a continuare a pregare per la pace e a esprimere vicinanza e comunione spirituale con i nostri confratelli in pellegrinaggio nella Terra di Gesù. In questi ultimi giorni di ottobre, mese dedicato in modo particolare al santo rosario, chiediamo incessantemente l’intercessione di Maria, Regina della Pace, perché il mondo possa finalmente essere riconciliato e possiamo riconoscerci tutti fratelli”.
Oggi, in tutte le chiese delle Diocesi della Lombardia, durante le messe, verrà letto il messaggio a firma di tutti Vescovi lombardi. “Noi vescovi delle 10 diocesi della Lombardia dal 27 al 30 ottobre, andremo come pellegrini giubilari, in Terra Santa – il testo condiviso con i fedeli lombardi – Incontreremo i cristiani di Betlemme e lì, nella casa del pane, pregheremo con loro. Sosteremo nella grotta dove è nato Gesù, dove il volto di Dio si è rivelato amore fatto carne. Saliremo poi a Gerusalemme, il luogo dove Gesù, per amore, si è donato totalmente. Gerusalemme, la città della sua passione e morte. Il luogo dell’amore fino alla fine. Lì, anche noi vedremo il sepolcro vuoto e ci sentiremo dire: non è qui. È risorto! E confesseremo che nell’abbandono a Dio, pur nella sofferenza della croce, c’è la vita”.
“Noi vescovi – prosegue la lettera – mentre saliamo a Gerusalemme, in questi giorni drammatici, colmi di paura per la barbara follia omicida di uomini che, in molte parti del mondo, alzano la mano per uccidere il fratello, noi, disarmati, invochiamo: domandate pace per Gerusalemme; sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: Su di te sia pace! È urlo e preghiera di chi, disarmato, supplica con tutto il cuore il fratello di disarmare ogni mente e ogni mano omicida.
“Con noi portiamo la supplica, l’invocazione, il grido di tutto il popolo lombardo che, uniti spiritualmente a noi, invoca pace per ogni uomo amato dal Signore! – conclude il testo – È la preghiera di chi, con il Profeta, osa dire a tutti: “in Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore”. Anche noi, disarmati, con la sola forza della parola del profeta Isaia, mentre camminiamo fra uomini provati dalla guerra, colmi di paura e tentati dall’odio, osiamo dire: Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza”.






