Il piano di riorganizzazione delle scuole di Como è stato approvato anche dalla giunta di Regione Lombardia. Si chiude dunque l’iter procedurale che dopo il passaggio nell’aula comunale era già approdato in consiglio provinciale. Coinvolte nel piano di razionalizzazione le scuole elementari di via Sinigaglia in città e di via Brogeda a Ponte Chiasso e l’Infanzia di via Salita Cappuccini destinate alla chiusura dal prossimo anno scolastico.
Ora con la presa d’atto in Regione l’iter formalmente si è chiuso con tanto di elenco delle scuole disponibili per le prossime iscrizioni. Elenco in cui non compaiono i più i plessi destinati alla chiusura, salvo la “Corridoni” che mantiene i codici ma il tipo di sede viene definito in tre punti su quattro “succursale”.

Arriva, dunque, l’ultima approvazione al piano della giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese e questo nonostante le richieste dei genitori siano state portate in audizione nella specifica commissione che si occupa di istruzione e formazione da parte del consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo.
Va avanti l’azione delle famiglie
Ma le famiglie non demordono. Consapevoli che questo passaggio lombardo sarebbe stato più formale che sostanziale hanno continuato nella preparazione dei documenti per la presentazione dei nuovi ricorsi. “I vari comitati stanno lavorando con i legali per ultimare gli ultimi passaggi in vista della presentazione entro il 17 dicembre dei nuovi ricorsi al Tar, che saranno tre distinti, uno per ciascun plesso”. spiega Simone Molteni, presidente del Consiglio d’Istituto del Comprensivo “Como-Borgovico” di cui fa parte la “Corridoni”. “Era necessario attendere che si chiudesse la procedura con lo step regionale e ora che è stata ultimata si potrà procedere con la presentazione – aggiunge – anche se arrivare di nuovo a questo punto per far valere le nostre ragioni, è un’ingiustizia. L’amministrazione non ha fatto nessun passo indietro e il sindaco ha sempre risposto la stessa cosa e cioè ‘se il piano non vi va bene rivolgetevi al Tar’ – ricorda Molteni – lo facciamo e le famiglie si autotassano per sostenere le spese mentre il Comune ha il proprio ufficio legale pagato dai contribuenti”.
Infine mamme, papà, portavoce dei comitati, personale delle scuole, tornano alle dichiarazioni del primo cittadino che proprio venerdì sera su Etv è tornato a ribadire che al posto della “Corridoni” sarà realizzato un autosilo. Forte, infatti, della volontà di chiudere ha ribadito che è meglio avere un parcheggio piuttosto che un edificio abbandonato. “La scuola il vero presidio sociale di un quartiere, non un autosilo” – sottolineano i genitori – che tornano a chiedere all’amministrazione quale sarà il futuro anche degli altri plessi destinati alla chiusura.
 
 




