(ANSA) – CAMPOBASSO, 10 NOV – "E’ stato un anno molto intenso, con molti eventi che hanno condizionato non soltanto la vita dell’Arma, ma la vita dell’Italia, basta ricordare, purtroppo, i nostri caduti che quest’anno sono stati 4 e anche in circostanze molto tragiche che hanno colpito il patrimonio dell’intera nazione". Così il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, in un’intervista alla Tgr Rai del Molise, traccia un bilancio del primo anno trascorso alla guida dell’Arma (è stato nominato il 12 novembre 2024). "I Carabinieri, come le altre forze di polizia e le altre forze armate – aggiunge – nel momento in cui fanno una determinata scelta giurano fedeltà alla Patria e sanno benissimo che il loro lavoro sarà un lavoro rischioso. Per un comandante ogni volta che c’è una perdita è una ferita che si riapre, è una lacerazione che difficilmente può guarire subito". Luongo parla poi della presenza dell’Arma nei piccoli Comuni: "E’ la nostra caratteristica – evidenzia -. Essere capillari sul territorio, essere sempre presenti, è uno sforzo, perché non è facile mantenere questi presidi. Nel futuro cercheremo di razionalizzare questo nostro modello in modo da consentire sempre alle comunità di avere un punto di riferimento e di fornire quella rassicurazione sociale che è la nostra cifra distintiva". Il generale registra anche un sempre alto interesse nei giovani attorno all’Arma: "C’è tanta voglia di indossare la divisa – afferma -, c’è tanta opportunità di crescita e noi stiamo investendo molto sulla formazione". Infine, un riferimento al Molise, in particolare a Venafro (Isernia), la città dove è cresciuto e che proprio nel fine settimana appena trascorso gli ha conferito la cittadinanza onoraria: "Gli anni a Venafro sono stati per me molto piacevoli perché era il momento della spensieratezza, degli amici sinceri, il momento in cui era facile ritrovarsi e pensare al futuro, ho dei ricordi bellissimi". (ANSA).






