Si è chiusa con un patteggiamento a un anno e 7 mesi, pena sospesa e nessuna pena accessoria, la vicenda che vede coinvolto il consigliere comunale comasco di Fratelli d’Italia, Antonio Tufano, che risale al 2022. L’iter giudiziario era stato avviato a seguito di una lite in discoteca degenerata e finita con una persona ferita che aveva riportato l’amputazione di un orecchio. L’accusa per il consigliere era di lesioni permanenti. La difesa si era opposta a questa ricostruzione presentando numerose prove a discarico, tra cui testimonianze e una perizia medico-legale. “Il mio assistito si è trovato di fronte a una scelta estremamente complessa – ha spiegato l’avvocato difensore Simone Gatto – La gravità del capo di imputazione (il reato di lesioni personali permanenti al viso, che prevede una pena massima fino a dodici anni di reclusione) e il rischio concreto che una valutazione non corretta da parte del giudice potesse determinare un errore giudiziario con conseguenze detentive, hanno indotto la difesa a considerare la soluzione più prudente. Il signor Tufano non ha mai ammesso alcuna colpa ma, valutata la sproporzione tra il rischio e i benefici processuali, abbiamo ritenuto opportuno definire la vicenda con un accordo di patteggiamento, che non costituisce un’ammissione di colpa, bensì – conclude – una scelta di opportunità processuale”.
“La pena applicata, minima e sospesa, – aggiunge il legale – è frutto del riconoscimento reciproco del ruolo marginale del signor Tufano nella vicenda e della presenza di significativi elementi di scriminante, riconducibili al limite dell’eccesso colposo. Tale esito consente di restare ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge Severino in materia di incandidabilità, e di non compromettere irreversibilmente la vita personale e professionale dell’imputato”.






