Finisce al Tar anche l’infanzia di via Salita Cappuccini. Depositato il ricorso al tribunale amministrativo della Lombardia e avviata una raccolta fondi per sostenere le spese legali. L’obiettivo è raccogliere 12mila euro. Il prossimo step, ora, è atteso per la metà di dicembre, quando il Tar potrebbe già esprimersi, anche se probabilmente non ancora in maniera definitiva. I genitori sperano in una sospensiva, che blocchi – appunto – la delibera comunale e permetta ai genitori – con maggiore tranquillità – di procedere con l’iscrizione dei bambini al nuovo anno scolastico 2026/2027. L’open day per l’infanzia Salita Cappuccini è già fissato per il prossimo 7 gennaio.
Scuole di Como, primaria Corridoni e infanzia Salita Cappuccini: depositati i ricorsi al Tar
L’appello delle famiglie è chiaro: salvare il plesso del quartiere Como Sole ed evitare l’accorpamento con la primaria Vacchi di via Montelungo. “Da marzo 2024 – si legge in una nota firmata da Umberto Fumarola, presidente del Comitato Como a misura di famiglia – non è mai stato possibile ottenere da questa amministrazione un’apertura al dialogo. I bambini sono cittadini che rappresentano il futuro della nostra città. La scelta dell’amministrazione comunale – concludono dal Comitato – non tiene in considerazione le esigenze dei più piccoli che verranno trasferiti in spazi non adeguati e non adeguabili in tempi brevi”.
Si tratterebbe, aggiunge Andrea Ballerini, presidente del Consiglio d’Istituto Como Lora – Lipomo, di un “accorpamento insensato che mette a rischio la qualità di un servizio educativo di eccellenza costruito negli anni” e che aggiungerebbe oltre 60 bambini dell’infanzia Salita Cappuccini a quelli della primaria Vacchi, che sono più di cento. “Le due scuole sono vive – sottolinea ancora Ballerini – e progettate per la loro specifica fascia di età”. Nella struttura di via Montelungo, sostengono i genitori, non esistono gli spazi necessari e l’ambiente non è adatto ad accogliere bambini così piccoli. L’accorpamento, inoltre, “peggiorerebbe ulteriormente la già critica viabilità cittadina, con ricadute in particolare in via Montegrappa, via Montelungo ed El Alamein”. Senza dimenticare, aggiunge Ballerini, che “la strada è priva di marciapiede”. Per tutte queste ragioni, il Consiglio d’Istituto ha deliberato all’unanimità che l’ipotesi di accorpamento “è ritenuta potenzialmente in contrasto con il diritto all’istruzione e il benessere psicofisico degli alunni”.
Dall’istituto comprensivo Como Lora-Lipomo evidenziano ulteriori criticità conseguenti all’eventuale accorpamento pensato dal Comune di Como. In particolare, resterebbe abbandonato “un gioiello architettonico, progettato dall’architetto Mario Di Salvo” e verrebbero eliminati “i laboratori, le aule di musica e gli spazi dedicati ai bambini fragili”, oltre a segnalare possibili ricadute “su attrattività e vivibilità del quartiere”. Per insegnanti, dirigente e Consiglio d’Istituto l’accorpamento comporterebbe:
- sovraffollamento e riduzione degli spazi
- perdita di un presidio territoriale
- spreco di risorse e materiali
- interruzione di servizi essenziali per le famiglie (extracurriculari, doposcuola)

E così, dopo il ricorso al Tar per il nido Magnolia, per la primaria Sauro di via Perti e l’asilo Carluccio di via Volta, è il turno dell’infanzia di via Salita Cappuccini e della scuola elementare Corridoni. Il quinto per il sindaco Rapinese da quando intende concretizzare il piano di riorganizzazione delle scuole. Entrambi i ricorsi sono stati depositati e tra i genitori si respira cauto ottimismo.
Il futuro della Corridoni (e di via Sinigaglia): l’incontro con l’archietto Cosenza
Venerdì, inoltre, alla scuola media Foscolo l’istituto comprensivo Como Borgovico ha organizzato un incontro alle 20.45 con l’architetto Giuseppe Cosenza per riflettere, insieme a tecnici e cittadini, su un nuovo equilibrio per il celebre quartiere razionalista, affinché la Corridoni resti lì dov’è sempre stata e – al contempo – non venga intaccato il piano che darebbe un nuovo volto allo stadio Sinigaglia.

L’obiettivo, insomma, sarebbe quello di una pacifica convivenza, almeno nelle speranze dei genitori.

al centro di piano di riorganizzazione voluto dal Comune





