“È un obiettivo primario per noi della polizia di Stato contrastare questi fenomeni, soprattutto nel periodo pre-natalizio, quando registriamo una recrudescenza dei furti in abitazione”. Così il dirigente della squadra mobile della questura di Como, Matteo La Porta, commenta il lavoro svolto dalla polizia che ha portato a sgominare una banda di malviventi. Parla di un intenso “sforzo profuso dagli investigatori”, che ha portato a questo risultato importante.
Sgominata banda di ladri tra Como e provincia, l’intervento della polizia di Stato
“Siamo riusciti a individuare i soggetti grazie a un’attività particolarmente capillare partita in seguito a un furto messo a segno a Canzo, nell’Erbese. Non erano soggetti improvvisati. Avevano, al contrario, un modus operandi molto ben delineato, volto a eludere le investigazioni. Cambiavano auto ogni settimana, talvolta anche meno, ogni cinque giorni. Abbiamo ricostruito diciassette furti e identificato i responsabili”, spiega La Porta.
E ancora: “Partivano sempre dal loro covo di Cesate, facevano diversi sopralluoghi attorno alle case che intendevano colpire e, se vuote, entravano forzando porte e finestre con strumenti da scasso. In seguito alle nostre perquisizioni, abbiamo ritrovato l’intera refurtiva e ora speriamo di rintracciare i legittimi proprietari per restituire quanto gli spetta”.

A Natale attenzione ai furti in appartamento
Il consiglio per i cittadini è chiaro: alcuni accorgimenti possono fare la differenza e funzionano da deterrente per i malviventi, che – soprattutto sotto Natale – commettono sempre più colpi nelle abitazioni. Mentre le città si illuminano a festa, le case si svuotano, complici le vacanze e le cene in famiglia. Con il buio e la casa vuota, i topi d’appartamento passano in azione e così, il numero dei furti – sotto Natale – tende ad aumentare.
Cani da guardia e sistemi d’allarme costituiscono un aiuto importante, come successo per la banda di Cesate che agiva nel Comasco, ma non solo. “I malviventi sono stati fermati anche dai vicini. Fondamentale una buona rete di vicinato. In questo caso, spesso, sono stati proprio i vicini di casa a notare – per esempio – la presenza di un’auto sospetta o di persone mai viste in zona. Proprio i vicini possono poi fornirci indicazioni su targhe, modelli di auto o presenze sospette che permettono di dare il via alle indagini”, sottolinea il dirigente della squadra mobile





